La fumetteria di via Paglia che ha regalato Charlie Hebdo

Ancora venti copie di Charlie Hebdo, per la maggior parte risalenti al 1974, e la fumetteria Yellow Kid registrerà il tutto esaurito. Più della metà di quelle esposte, sono infatti già state regalate o vendute al prezzo simbolico di 1 euro, dal titolare Giuseppe Narisi, che per solidarietà ha scelto di vestire la vetrina con i numeri colorati di Charlie Hebdo.
Nonostante la fumetteria venda da sempre anche la satira di altri Paesi, come l'italiano L'Arcibraccio o lo spagnolo Hermano Lobo, è un dato di fatto che la satira francese sia la più graffiante e spietata, tanto da vedere classificati, dallo stesso Narisi, Forattini e Giannelli come due matite “all'acqua di rose”. «Le vignette di Charlie Hebdo sono certamente forti perché vogliono colpire nel segno. E se vuoi essere chiaro e lanciare un messaggio potente è giusto essere chiari, purché non si cada nell'offesa», sottolinea Giuseppe. «Non si deve dimenticare infatti che la satira è uno specchio della realtà, è la visione chiara di un fatto quotidiano o di un personaggio ed ha nella sua stessa essenza disegni che devono far sorridere da un lato e portare alla riflessione dall'altro». Non deve dunque semplice punzecchiare, ma strattonare, colpire, fermare il tempo per creare una reazione alla quale è impossibile restare indifferenti. Nel bene o nel male. Poi si può essere d'accordo o meno, ma questa è la satira, ben distante dallo humor. «C'è chi apprezza Charlie Hebdo da sempre – continua il titolare della fumetteria -, personalmente preferisco una satira un po' meno forte».




Il negozio Yellow Kid è un punto di riferimento indiscusso da venticinque anni, da quando cioè nel lontano novembre del 1989, la saracinesca si è alzata in via Giorgio Paglia 34/A per vendere alla città fumetti di ogni genere, colore politico e bandiera.
Ma perché questo nome? «Yellow Kid prende ispirazione da Mikey Dugan, the Yellow Kid appunto, una delle prime strip comiche a fumetti al mondo» ha spiegato Giuseppe. Disegnato negli ultimi anni dell'Ottocento dalla matita di Richard F. Outcault e pubblicato inizialmente sulla rivista Truth, Yellow Kid, il bambino giallo, fu subito un grande successo, tanto che da bianco e nero diventò, nel giro di poco tempo, a colori. Il protagonista, vestito con una goffa camicia da notte gialla, di taglia più grande e lunga fino ai piedi, riportava i dialoghi del personaggio accompagnati da didascalie. Oggi sul camicione di Yellow Kid campeggia una scritta a caratteri cubitali: "Je suis Charlie", che in vetrina attira l'attenzione, e fa riflettere.
















Ora si attende l'uscita del nuovo numero di Charlie Hebdo, di cui la presunta copertina è di un'ironia amara. Nessuna immagine, solo parole bianche, su un sfondo nero: “Urgent – recita – recherche 6 dessinateurs”. Chi volesse conoscere i distributori dei Paesi dove sarà in vendita il prossimo numero di Charlie Hebdo, può contattare il distributore MLP al link: http://www.mlp.fr/contacts/index.html
Saranno stampate 1 milione di copie, a differenza delle solite 60.000, e il distributore devolverà i proventi alle famiglie delle vittime della strage di Parigi.