Treviglio

Terre del Gerundo da ricostruire: «Qualcuno ha pensato di trattare Legambiente come un partito politico»

Dopo le dimissioni del presidente del Circolo Stefano Cerea, seguite da quelle dell'intero direttivo, ora interviene Legambiente Lombardia

Terre del Gerundo da ricostruire: «Qualcuno ha pensato di trattare Legambiente come un partito politico»
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Dopo le dimissioni del presidente di Legambiente Terre del Gerundo di Treviglio Stefano Cereaseguite da quelle dell'intero direttivo, ora per fare chiarezza sulla situazione del circolo è intervenuta Legambiente Lombardia puntando il dito contro chi ha "pensato di trattare Legambiente come un partito politico".

Le tensioni all'interno del Circolo

Le difficoltà all'interno del circolo trevigliese erano note già da tempo. Durante la campagna elettorale dello scorso anno, infatti, lo stile estremamente pacato del Direttivo è stato molto criticato soprattutto dai soci più vicini al centrosinistra, che avrebbero invece preferito un'associazione più "di lotta" nei confronti dell'Amministrazione comunale di Juri Imeri e decisa nel contrastare anche con manifestazioni ed eventi pubblici, ad esempio, il progetto dell'autostrada Treviglio-Bergamo.

Il nodo del tesseramento

Le tensioni erano esplose lo scorso maggio, quando ci fu il primo tentativo della "fronda" più radicale di Legambiente di prendere il controllo dell'associazione. In quell'occasione si era verificato il primo tentativo di "scalata" al vertice del gruppo, con numerosissime richieste di tesseramento all'associazione da parte di diversi trevigliesi molti dei quali si sarebbero poi impegnati alle elezioni sui vari fronti ostili all'Amministrazione comunale uscente.

"Qualcuno vuole trattare Legambiente come un partito"

Un problema, quello del tesseramento, che è tornato a farsi sentire proprio nelle scorse settimane quando la richiesta di iscrizioni ha subito un'impennata. Alcuni organi di stampa avevano parlato addirittura di 350 tessere, ma i numeri non sono stati confermati e la stessa Legambiente Lombardia parla di "una realtà ben distante dalle cifre che sono state riportate". Il circolo ad oggi conta poco più di 100 soci regolarmente iscritti, alcuni in attesa di ricevere la tessera associativa come indicato dallo statuto per le nuove iscrizioni.

"È indubbio che qualcuno abbia pensato di trattare Legambiente alla stregua di un partito politico, e le richieste di nuove iscrizioni di persone al di fuori del territorio trevigliese hanno allarmato proprio perché uno dei nostri pilastri è proprio la territorialità – ha dichiarato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Ci si iscrive al circolo più vicino così da prendere parte alla vita associativa. Dispiace che si sia pensato di fare un uso strumentale del Cigno Verde, la politica associativa, che facciamo ogni giorno, con quella partitica nulla hanno a che fare. Tutto questo ha generato una impasse all'interno del Circolo, tanto che il Consiglio Direttivo uscente ha chiesto supporto al regionale, che ad oggi, si fa il solo portavoce del Circolo in questo momento di transizione".

"Basta polemiche, non si fa del bene a Treviglio"

"Non vi è alcuna scissione in atto - ha concluso Meggetto - Legambiente è una rete di circoli a cui, dal nazionale all’ultimo circolo presente sul territorio italiano, si è legati per statuto e per vincolo associativo condividendone idee e azioni. Non si perda tempo in polemiche e inutili congetture, non si fa del bene a Treviglio. Nell’interesse del territorio è ora il momento di ricostruire fiducia e coesione. Il regionale dell’associazione sarà a fianco di chi vorrà cogliere la sfida, lavorando alla riorganizzazione del circolo, se ce ne saranno le condizioni".

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