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Mini-abbonamenti, le prelazioni sono state solo 7.473: un dato che deve fare riflettere

Ssi è chiuso il periodo riservato ai vecchi abbonati per assicurarsi le ultime quattro partita casalinghe. E il dato non è stato quello atteso

Mini-abbonamenti, le prelazioni sono state solo 7.473: un dato che deve fare riflettere
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di Fabio Gennari

Premessa: quando diciamo che le prelazioni sono state "solo" 7.473, parliamo del fatto che la proposta dell'Atalanta per i mini-abbonamenti validi da qui a fine stagione (quattro partite contro Napoli, Verona, Salernitana ed Empoli, Torino esclusa) era rivolta in prelazione agli oltre 16mila abbonati della stagione 2019/20 e del fatto che ha aderito il 45 per cento degli aventi diritto. Quindi oltre un ex abbonato su due ha deciso di non acquistare la tessera valida per le ultime quattro partite del campionato in corso.

Il dato va analizzato a fondo e messo vicino a quelli di tutte le altre partite di campionato. Vuoi talvolta per i prezzi dei biglietti (soprattutto a inizio stagione), considerati troppo alti, vuoi per le aperture con percentuali ridotte (50%, poi 75% poi ancora 50%, poi ancora 75%) o per il fatto che serve il Green Pass per entrare allo stadio, c'è un dato incontrovertibile che è sotto gli occhi di tutti: in questa stagione, quella della riapertura degli stadi ai tifosi dopo la tragedia (non ancora finita) della pandemia, a Bergamo non c'è mai stata la corsa al biglietto. Almeno in campionato.

Il fatto che nelle gare europee le cose siano andati diversamente è un altro aspetto che dovrà far riflettere. Sono state fatte di volta in volta delle scelte, sicuramente anche l'aspetto economico ha inciso e non è per forza legato ai prezzi: in una situazione difficile, soprattutto per le famiglie, scegliere o meno di andare allo stadio è assolutamente legittimo. Quello che però si può dire è che siamo di fronte a una situazione nuova, non per forza legata a un solo fattore. C'è chi parla di pancia piena dopo anni d'oro, chi di un calo di passione, chi del fatto che senza la Pisani che trascina è tutto diverso e chi ancora sottolinea come dopo il Covid nulla sia più come prima.

Sinceramente, non abbiamo una risposta. E forse una sola causa non c'è. Però vedere che in Curva Nord, dopo i primi giorni di prelazione riservata agli abbonati di quel settore (che erano novemila), non c'è stata la corsa al mini-abbonamento con una quota partita identica a quella di tre anni fa impone riflessioni sul futuro. Soprattutto perché, a stadio finito, ben diciottomila posti sui venticinquemila complessivi saranno nelle due curve. Ovvero nei vecchi "popolari". Possibile che basti abbassare i prezzi per riempire il Gewiss quando gioca una delle squadre migliori d'Italia?

Qualcuno sui social ha proposto di cancellare le opzioni riservate ai vecchi abbonati quando inizierà la campagna della prossima stagione, altri hanno portato esempi di cosa succede nei campionati esteri, ma i modelli non sono replicabili perché i regolamenti in Italia sono diversi. Di certo, una delle idee più interessanti è quella che propone di mettere nero su bianco le sensazioni e le aspettative dei tifosi e cercare di attuare una strategia comune che coinvolga gli appassionati e la società: l'amore per l'Atalanta non può essere svanito, bisogna trovare il modo di farlo esplodere di nuovo.

La società intanto ha comunicato che la vendita dei biglietti per la partita contro il Lipsia di settimana prossima in Germania aprirà domani mattina, giovedì 31 marzo. I posti allo stadio per gli ospiti saranno 2.900 e il costo del biglietto è di 25 euro più le commissioni Vivaticket. Rispetto ad altre occasioni, questa volta il biglietto sarà inviato via mail e ogni tifoso dovrà stamparlo a casa: il Lipsia non ha fornito tagliandi cartacei. Tutte le informazioni si trovano QUI.

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