Treno per Orio, il comitato torna a farsi sentire: «Scelte sbagliate ricadranno sui cittadini»
I cittadini, amareggiati dall'esito del Consiglio comunale straordinario, chiedono che il progetto sia modificato e reso più sostenibile
Che gli abitanti di Boccaleone abbiano la sensazione di venire ignorati dai politici bergamaschi, in particolare da chi siede nell’attuale maggioranza a Palazzo Frizzoni, non è un mistero. Ma non per questo i residenti stanno rinunciando a portare avanti la loro battaglia per chiedere che venga migliorato l’attuale progetto del collegamento ferroviario tra Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio.
Tra le richieste avanzate dal Comune di Bergamo nelle proprie osservazioni alla Valutazione d’impatto ambientale del progetto elaborato da Rete ferroviaria italiana vi sono la creazione di sottopassi, il mantenimento della ferrovia a raso su via Lunga, l’installazione di pannelli fonoassorbenti trasparenti, deviazioni stradali e passerelle. Tutte soluzioni che per il comitato di quartiere non sono accettabili, perché peggiorerebbero la sicurezza e la qualità della vita a Boccaleone.
Al contrario, i cittadini chiedono un’analisi dell’impatto che avrà il traffico sul quartiere e dei costi ambientali e sociali a lungo termine dell’infrastruttura. Problemi che verrebbero risolti se il treno per Orio venisse in parte interrato e creato un sistema di collegamento metropolitano con l’aeroporto.
«Il seminterramento del tratto ferroviario lungo la linea esistente e nella deviazione verso l’aeroporto consentirebbe di mantenere l’attuale collegamento viario tra le due parti di Boccaleone – sottolinea il comitato di quartiere - in continuità con la richiesta del Dipartimento dei Beni culturali che impone l’interramento della linea ferroviaria nel tratto che attraversa l’area agricola e storica dei Corpi santi, senza modificare la viabilità di via Lunga».
Le critiche al consiglio comunale straordinario
Il progetto di Rfi del treno per Orio, che il comitato di Boccaleone ritiene «al solo servizio di Sacbo senza benefici per il territorio», è stato al centro del consiglio comunale straordinario convocato il 21 marzo. Una seduta che i cittadini hanno ampiamente criticato, definendola una «recita a soggetto», anche perché l’argomento è stato trattato in coda agli altri punti all’ordine del giorno, «come a dire: non interessa», sottolinea una nota del comitato.
«Durante il consiglio purtroppo si è visto che alcuni consiglieri comunali, soprattutto di maggioranza, non hanno ancora capito che il comitato di quartiere non è mai stato contrario al collegamento ferroviario – continua la nota -, ma ha sempre e solo chiesto che venisse progettato in modo più efficiente, moderno e di qualità».
Gli abitanti di Boccaleone lamentano anche di non essere mai stati coinvolti nel processo decisionale riguardante il treno per Orio. «Non è partecipazione quando un solo assessore incontra singolarmente le persone del quartiere per screditare il lavoro del comitato – osservano -. Non è partecipazione rifiutarsi d’incontrare i cittadini per informarli su quello che avverrà a Boccaleone. Alcuni assessori hanno affermato di avere l’onore e l’onere delle scelte, ma occorre ricordare che l’onere di scelte sbagliate ricadranno sui cittadini che subiranno il disagio per sempre».
«Da dicembre del 2020 il comitato di quartiere ha parlato con tutte le forze economiche e soprattutto politiche della città, della Provincia, della Regione e del Parlamento – conclude il comunicato stampa -. C’è chi ha riconosciuto la coerenza delle nostre richieste, la correttezza delle nostre modalità, la semplice ma efficace proposta di un progetto alternativo. Alcuni rappresentanti politici hanno difeso il progetto (tra cui l’assessore regionale Claudia Maria Terzi ndr) per una questione di principio, non hanno voluto mettere in dubbio le posizioni e gli impegni presi dai vertici. Un’Amministrazione dovrebbe agire per il benessere e il rispetto dei propri cittadini, senza privilegiare solo il guadagno o l’ambizione di qualcuno. Non è accettabile nel 2022 sentir dire “Non si può fare”, si dica onestamente “Non si vuole fare”».