Dehors a Bergamo, arrivano le linee guida estetiche (e un team di esperti a valutarle)
Sedie imbottite e dai colori sobri, fioriere dal design semplice e lineare. Ad affiancare i dipendenti comunali nella valutazione delle domande di occupazione a pagamento del suolo pubblico ci sarà un team di professionisti
Nel 2020, dopo i mesi più duri della pandemia, quella dei dehors gratuiti si era trattata di una misura necessaria a cui anche Bergamo aveva aderito. A due anni di distanza, tutto sta lentamente tornando alla normalità. Dopo la scadenza del periodo di gratuità lo scorso 31 marzo, bar e ristoranti avranno tempo fino al 30 giugno per presentare la propria domanda e rendere definitivi tavolini, sedie, ombrelloni e fiori esterni. Ma ottenere il permesso di occupazione del suolo pubblico a pagamento non sarà così semplice: l'Amministrazione comunale di Bergamo ha infatti pubblicato una serie di linee guida che stabiliscono gli standard funzionali ed estetici da rispettare. E per l'occasione ha istituito un apposito organismo, composto da tre esperti che affiancheranno gli uffici comunali nelle valutazioni.
Come riporta il Corriere Bergamo, un esempio sono le sedie che - secondo i canoni estetici - imposti dal Comune dovranno essere coordinate con i tavolini. Non potranno essere imbottite, né sponsorizzate, o di colori sgargianti, per limitare al minimo l'impatto estetico. I materiali consigliati sono il legno, il metallo oppure le fibre intrecciate. Gli ombrelloni (possibilmente a tinta neutra e uniforme) non potranno sporgere dall'area autorizzata, mentre per limitare i dehors sarà necessario installare barriere in vetro (trasparente in caso di attività in piazze e viali) o plexiglass dal telaio in metallo opaco e alte non più di centodieci centimetri.
Regole anche per le fioriere, che dovranno essere alte fra i cinquanta e gli ottanta centimetri e seguire un design semplice e lineare (quelle un po' più elaborate dovranno passare al vaglio della commissione). Aboliti capanni, chioschi o padiglioni chiusi. Tuttavia non si tratta di regole ferree: è possibile presentare domande che non rispecchino tutti i punti, motivando la scelta. Ma non è detto che vengano accettate.
Il gruppo di esperti “assunti” dal Comune (in realtà presteranno la propria attività a titolo gratuito) è composto dagli architetti Paolo Belloni, Valentina Gritti e dalla paesaggista Katiuscia Ratto, selezionati secondo una segnalazione da parte dell'Ordine degli Architetti di Bergamo e dall'associazione Arketipos (organizzatrice dal 2011 del Landscape Festival). La loro valutazione avrà un certo peso nella decisione, ma non sarà vincolata al rilascio poiché il potere di autorizzare (o meno) il dehor di una attività resterà sempre in mano agli uffici comunali.
Ma perché il Comune ha deciso di selezionare degli esperti che affiancassero i suoi dipendenti? Il motivo è presto detto: da quando, lo scorso 31 marzo, è scaduta l’esenzione dal pagamento per l’occupazione del suolo pubblico concessa negli ultimi due anni ai titolari dei locali (ne avevano usufruito in duecentottanta), sono state tantissime le domande di installazione definitiva presentate. E qualcuno si è già visto negare l'autorizzazione, con tanto di ricorso al Tar.