Il caso

Il Comune di Bergamo fa togliere i tavolini fuori dal bar: ricorso al Tar del proprietario

Il locale Sweet Irene di via Sant’Orsola non ha ottenuto il rinnovo dello spazio all’aperto, con la motivazione che «sarebbe pericoloso»

Il Comune di Bergamo fa togliere i tavolini fuori dal bar: ricorso al Tar del proprietario
Pubblicato:
Aggiornato:

A Bergamo i titolari dei locali hanno già da tempo fatto richiesta per il rinnovo degli spazi all’aperto, dopo che il Comune aveva specificato che le regole sarebbero cambiate con la fine dell’emergenza Covid e che non tutti i dehors comparsi nell’ultimo periodo sarebbero stati nuovamente confermati. Ritornati quindi ai criteri precedenti, in diversi si sono visti negare l’autorizzazione: tra questi c’è anche la pasticceria Sweet Irene di via Sant’Orsola. Dopo aver sentito le motivazioni degli uffici di Palazzo Frizzoni ha deciso però di fare ricorso al Tar ed ha chiesto l’accesso agli atti.

Questo perché, secondo il titolare Luca Gibertini, la spiegazione per cui i tavolini sarebbero pericolosi per la circolazione non reggerebbe, dato che le condizioni della strada non sarebbero mutate dallo scorso 31 marzo, data ultima dello stato d’emergenza: infatti non ci sono né cantieri né restringimenti della carreggiata, per cui la situazione sarebbe la stessa di prima. Aveva provato anche a chiedere la concessione di uno spazio in via sant’Alessandro davanti ad un negozio, ma il proprietario gli avrebbe negato il consenso.

Ha così cercato un’alternativa proponendo una diversa collocazione e misura per i tavolini agli uffici competenti: «Ho chiesto di poterli mettere dall’altra parte della strada. Ma anche questo mi è stato negato dal Comune per via del pericolo di attraversamento della sede stradale, quando invece qualcun altro lo ha ottenuto» ha raccontato Gibertini al Corriere della Sera Bergamo.

Il diniego secondo il titolare non ha senso neanche per quanto riguarda la circolazione delle auto, in quanto ci sarebbe «un traffico veicolare di assoluta tranquillità che si movimenta solo intorno alle 18,30, quando le auto di chi lavora negli uffici della via si muovono. Anche per questo avevo chiesto di poter lasciare i tavolini fino alle 17 e non oltre tale orario, proprio per non arrecare il minimo, eventuale disagio».

Inoltre l’ultima motivazione possibile, quella per cui non si potrebbe più autorizzare il dehors perché circolano più persone, secondo Gibertini non reggerebbe, in quanto comunque anche durante le restrizioni orarie degli scorsi mesi la gente, non appena aveva il via libera, si riversava nelle strade. Ha anche spiegato che la presenza di posti all’aperto per sedersi sarebbe di grande aiuto per la sua attività, dato che la loro mancanza gli farebbe perdere clienti, soprattutto in estate, in un tratto della via in cui molti negozi hanno chiuso. Resta da vedere come si evolverà la vicenda.

Seguici sui nostri canali