Città Alta perde medici di base, Ats e Comune incontrano i residenti e cercano soluzioni
Incontro tra istituzioni e residenti per spiegare lo stato dei fatti e cercare di risolvere la questione. Ma non è facile
Negli ultimi mesi, due dei tre medici di base di Città Alta sono andati in pensione. E così buona parte dei residenti del borgo storico cittadino, per lo più soggetti in su con gli anni, si trovano ora nella complicata situazione di non avere più un medico a disposizione per le loro necessità sanitarie. L'allarme è stato lanciato da diverso tempo e ieri sera (17 maggio), presso la sala civica della Cooperativa Città Alta, il direttore generale di Ats Bergamo, Massimo Giupponi, ha incontrato i residenti del borgo per affrontare la questione. Insieme a lui, erano presenti anche il direttore sanitario di Ats, Michele Sofia, e l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Bergamo, Marcella Messina.
Ai presenti - circa quaranta persone -, Giupponi ha spiegato le regole previste e gli strumenti di lavoro a disposizione di Ats in queste situazioni contingenti. Strumenti, oggettivamente, alquanto limitati. I vertici dell'Agenzia hanno infatti sottolineato come il bando per gli ambiti carenti organizzato a marzo 2022, che prevedeva due opzioni obbligatorie per Città Alta, non abbia raccolto adesioni da parte dei partecipanti. Il medico di medicina generale, infatti, può scegliere dove andare ad aprire il proprio ambulatorio, senza obblighi specifici e senza che Ats possa fare nulla per "obbligarlo" ad andare in una zona piuttosto che in un'altra.
Proprio la città di Bergamo ne è l'esempio migliore: i medici di base attualmente attivi nel territorio del capoluogo orobico, infatti, garantiscono oggi quasi cinquemila posti in più rispetto al numero di residenti. Insomma, in città non c'è un problema di carenza di medici. Il fatto è che nessuno di essi opera in Città Alta. E Ats non ha la possibilità di spostare almeno uno di loro. Non solo: la conformazione di Città Alta, che rende difficile gli spostamenti interni e l’accesso da città bassa, rappresenta un ulteriore problema. Per questi i residenti hanno chiesto all'assessore Messina di facilitare la mobilità dei medici, per motivi di lavoro, all’interno della Ztl.
Ats, all’interno del suo ruolo di programmazione e pianificazione dell'assistenza primaria per i cittadini, ha annunciato che riproporrà il bando per gli ambiti carenti a giugno, oltre a continuare a contattare medici disponibili per aprire un ambulatorio in Città Alta. Detto ciò, l'Agenzia precisa comunque che tutti i pazienti dei due medici andati in pensione hanno scelto un altro medico di famiglia in città.
«Ats Bergamo ritiene indispensabile il confronto con i cittadini: sono momenti utili per ascoltare e per informare che l’attenzione è alta e l’obiettivo della copertura dei posti vacanti è prioritario - dichiara Giupponi -. L’accesso al Servizio Sanitario deve essere garantito, è nostro dovere lavorare e interloquire a più livelli: gli eventi degli ultimi due anni ci hanno insegnato che nessuno può essere lasciato indietro e che sinergia e collaborazione sono i migliori strumenti per una pronta risposta alle esigenze del nostro territorio».