Passato, presente e futuro

Gollini a Dazn: «Vorrei restare al Tottenham. Gasperini? Una volta disse che non ero da Serie A...»

L'ex portiere nerazzurro, in un'intervista, ha raccontato l'esperienza londinese, il legame con Bergamo e alcuni aneddoti legati al Gasp

Gollini a Dazn: «Vorrei restare al Tottenham. Gasperini? Una volta disse che non ero da Serie A...»
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Dopo la sfida decisiva con l'Empoli, per l'Atalanta inizierà una nuova partita: quella relativa alla costruzione della squadra che verrà. Tra i diversi nodi da sciogliere, ci sarà anche quello sul portiere. Musso, infatti, è stato un investimento importante ma ha un po' deluso, mentre il prestito del giovane e talentuoso Carnesecchi alla Cremonese terminerà e non si sa se verrà rinnovato. E poi c'è Gollini.

L'ex titolare nerazzurro, l'anno scorso è andato al Tottenham in prestito con diritto di riscatto. A Londra, però, non è riuscito a ritagliarsi un ruolo importante e, al momento, sembrano poche le possibilità che il club di Premier decida di riscattare il ragazzo. Ieri (20 maggio), in un'intervista al format Dazn Talks sul social Twitch, proprio Gollini ha parlato del suo futuro. Ma anche di Bergamo e dell'Atalanta.

L'esperienza londinese

«Speravo di giocare un po' di più, ma lo sapevo dall'inizio che io avrei giocato le coppe e Lloris il campionato - ha detto il portiere circa la sua esperienza al Tottenham -. Stavo giocando la Conference League e siamo usciti senza aver giocato, avevamo nove casi di Covid e non ci hanno fatto rimandare la partita. In Carabao Cup siamo usciti in semifinale con il Chelsea e poi in FA Cup, l'ultima, il mister ha deciso di non fare turnover. Ho giocato undici partite, ma ho avuto la fortuna di allenarmi con Lloris. Si può crescere anche non giocando».

Il legame indissolubile con Bergamo

Poi c'è stato il "momento nostalgia": Gollini ha ripercorso gli esaltanti anni di Bergamo. «Quanto fatto con l'Atalanta è unico. Sono legato a Bergamo, ci sarà sempre una porta aperta. Devo tutto quanto fatto finora all'Atalanta. Siamo andati in Champions e sono convinto di aver dato un contributo fondamentale. A Bergamo abbiamo fatto la storia, è un posto unico e le emozioni vissute lì spero di riviverle. Tra me e Bergamo c'è stato un rapporto particolare. Quell'ambiente era come una famiglia».

«Gasp mi disse: non sei da Serie A»

Il portiere rivela poi un aneddoto che dice molto del Gasp. E, forse, anche del motivo per cui il rapporto tra il mister e il portiere non si è chiuso nel migliore dei modi: «Il primo anno in cui ci siamo qualificati in Champions ero titolare, poi ho perso il posto. Eravamo sesti, settimi a marzo. Il periodo era così. Rossi e Berisha erano con me. Gasperini disse: "Non so chi far giocare! Per me non siete al livello da Serie A, dicono che lo siete ma per me non potete giocare. Non cambia niente chi gioca, fate danni". Io ho un carattere così, mi scivola tutto addosso. Gasp ci massacrò. Poi mi fece giocare contro la Fiorentina: sono entrato e non sono più uscito, senza perdere una partita e andando in finale di Coppa Italia. A fine anno gli ho detto: vi ho portato in Champions. Si è messo a ridere. Era la cena di fine anno».

Futuro incerto

In chiusura di intervista, Gollini ha parlato di quello che potrebbe essere il suo futuro: «Dico la verità: se potessi, rimarrei al Tottenham. Sto molto bene qua, sono molto legato a questo gruppo e alla società. Se decideranno di tenermi, sarò felice di restare. Altrimenti, se ci dividiamo, mi piacerebbe tornare in Italia. Amo casa mia, la Serie A. Ma adesso non so ancora niente...».

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