Nato in Marocco, in Olanda dal '76

Il sindaco musulmano di Rotterdam e quel «fottetevi» agli integralisti

Il sindaco musulmano di Rotterdam e quel «fottetevi» agli integralisti
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Si chiama Ahmed Aboutaleb, ha 53 anni, è musulmano sunnita ed è nato a Beni Side, una città nel Nord-Est del Marocco, distante circa 40 chilometri a Sud da Melilla. Aboutaleb, però, è noto soprattutto per essere il sindaco di Rotterdam, la città olandese riconosciuta come il più grande porto commerciale d’Europa, il primo sindaco dei Paesi Bassi di origine musulmana. Sebbene la sua storia sia molto interessante, è balzato alle cronache internazionali in seguito all’attentato terroristico di Parigi nella redazione del giornale satirico Charlie Hebdo. In un’intervista alla televisione olandese NOS, infatti, interpellato sul tema, ha espresso un giudizio durissimo verso i fatti di Parigi, ancora più duro perché giunto dalle parole di un musulmano: «È incomprensibile che si possa combattere la libertà in questo modo ma, se non vi piace questa libertà, per grazia di Dio, prendete la valigia e andatevene. Ci potranno essere altri posti ai quali voi possiate appartenere e sentirvi in pace con voi stessi, dove non uccidere giornalisti innocenti. E se non ti piace stare qui solo perché non ti piace l'umorismo di un giornale, beh, posso dire che dovresti andare a farti fottere».

 

http://youtu.be/tNcOEOXH9cU

 

Il musulmano che ha conquistato l’Olanda. Nei Paesi Bassi, Aboutaleb è considerato un ottimo politico. Nato in Marocco nel 1962, a 15 anni si trasferisce in Olanda insieme alla madre e ai fratelli. Studia ingegneria, si laurea e inizia a collaborare come giornalista con diverse radio e testate locali. È in quegli anni che inizia ad appassionarsi alla politica. Iniziò a lavorare nel dipartimento delle pubbliche relazioni del ministero della Salute olandese e successivamente ottenne un incarico come funzionario al municipio di Amsterdam. Il suo successo arrivò nel 2009, quando con il partito laburista si impose alle elezioni locali di Rotterdam. La sua vittoria fece scalpore: l’Olanda è infatti un Paese che è spesso ritenuto particolarmente restio ad accettare le altre culture. Forse perché gran parte della sua popolazione è rappresentata da immigrati, come dimostra Rotterdam stessa: il 50% della cittadinanza non è nato nei Paesi Bassi. Proprio su questo dato di fatto e sulle sue posizioni moderate, Aboutaleb ha fatto perno per ottenere un’inaspettata vittoria.

 

 

La vittoria sull’estremismo. Quando si candidò, nel 2009, in pochi credevano in lui. Il partito laburista arrivava da anni difficili: nel 2002, dopo circa 30 anni di governo della città, aveva perso il controllo di Rotterdam, dove aveva invece vinto le elezioni locali Livable Rotterdam, il partito di Pim Fortuyn, notoriamente contro l’immigrazione e dalle posizioni politiche spesso definite “razziste”, ucciso proprio poco prima delle elezioni da un estremista. Aboutaleb ebbe il grande merito di imporsi alla popolazione come la grande novità, il cambio di passo necessario per portare avanti una città così cosmopolita e multietnica come Rotterdam. Lui stesso si soprannominò “l’Obama sul Mosa”, il fiume che attraversa la città. Durante il suo mandato non risparmiò mai posizioni critiche all’Islam più estremo, come dimostrò con il licenziamento di un membro musulmano del suo gabinetto che aveva sostenuto le posizioni del governo iraniano. Una scelta che gli costò molte critiche, ma anche diversi plausi. Nel 2014 ha vinto nuovamente le elezioni locali, ottenendo così il suo secondo mandato come sindaco di Rotterdam. Le sue origini, in un Paese con diversi estremismi di destra, non gli hanno portato solamente favori: Geert Wilder, fondatore e leader del Partito per la Libertà (della destra populista), lo attaccò pesantemente e a più riprese, affermando che sarebbe stato meglio se si fosse candidato come sindaco di Rabat (la capitale del Marocco).

 

 

Il grande consenso. Al di là dei favori ottenuti a Rotterdam, confermati dalla sua nuova vittoria nelle elezioni dell’anno passato, la sua politica e la sua capacità di conquistare consensi è stata riconosciuta anche dalla rivista olandese Elsevier, che a dicembre l’ha nominato “personaggio olandese dell’anno”. Per tutti questi motivi le sue durissime dichiarazioni alla tv NOS hanno fatto scalpore, ma in senso positivo. Il primo cittadino di Londra, infatti, ha lodato Aboutaleb per il coraggio che ha avuto nell'esporsi su di un tema così delicato per un musulmano. Il sindaco conservatore britannico ha affermato: «Se vogliamo vincere la battaglia nelle teste di questi ragazzi, abbiamo bisogno di ascoltare questo tipo di cose e, soprattutto, cose dette da un musulmano». In un successivo discorso pubblico, Aboutaleb ha affermato: «Non possiamo permettere che nella nostra società vengano eretti muri che separino le persone, né ora né in futuro. Ed è per questo che io imploro la mia città e tutti coloro che amino la pace, di continuare la lotta per difendere la tolleranza della nostra società. Non divisi, ma insieme, non con le armi, ma con le parole. Non con l'odio ma con l'amore».

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