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Caos contributi ai Comuni bergamaschi: dopo le revoche, il Governo valuta una proroga

L'Esecutivo ha risposto in aula a un'interrogazione urgente di Belotti (Lega): a rischio interventi per 13 milioni in 99 paesi della provincia

Caos contributi ai Comuni bergamaschi: dopo le revoche, il Governo valuta una proroga
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Il Governo ha reso noto ieri (mercoledì 25 maggio) che sono in arrivo possibili proroghe dei termini per l'assegnazione ai Comuni dei contributi per investimenti destinati a opere pubbliche, efficientamento energetico, messa in sicurezza di strade ed edifici pubblici e abbattimento delle barriere architettoniche. «Una misura - ha commentato l’onorevole Daniele Belotti (Lega) - quanto mai opportuna, visto che migliaia di enti nei giorni scorsi hanno ricevuto una comunicazione dalla Direzione centrale della finanza locale del Ministero dell’Interno in cui si comunicava l'avvio del procedimento amministrativo per la revoca del finanziamento ricevuto».

La risposta dell’Esecutivo arriva dopo che il deputato bergamasco del Carroccio aveva illustrato, durante il question time alla Camera, un’interrogazione urgente sulla richiesta di revoca di finanziamenti ai Comuni da parte del Viminale. Le motivazioni erano state «carenze nella documentazione da caricare nella banca dati della Pubblica Amministrazione» e la scadenza della data ultima per l’inizio dei lavori. Il problema principale è che, anche qui da noi, molte di queste risorse sono già state spese, quindi le amministrazioni dovrebbero restituirle, a meno di presentare controdeduzioni adeguate.

Solo in Bergamasca sono a rischio interventi per un totale di 13 milioni di euro in 99 Comuni. In Italia, invece, i progetti contestati sono ben 4.770, per un importo complessivo di 498 milioni di euro. Secondo quanto riportato da Belotti, che ha sentito diversi sindaci bergamaschi (i quali hanno dichiarato di aver comunicato in modo corretto al ministero i dati richiesti) sul monitoraggio delle opere pubbliche restano grossi dubbi: per molti primi cittadini non risultavano inseriti gli elementi necessari per poter procedere all'erogazione dei finanziamenti.

«Proprio alla luce di questa vicenda – ha aggiunto l’onorevole leghista - e del fatto che, ad oggi, risultano aver aggiornato la propria posizione nella banca dati delle pubbliche amministrazioni solo 766 Comuni su un totale di 3.280 enti coinvolti, occorre una verifica del sistema e la convocazione urgente di un tavolo di confronto tecnico con Anci e Uncem per la semplificazione delle procedure burocratiche relative alla registrazione dei lavori pubblici, sia che rientrino nel Pnrr sia in caso contrario».

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