Fenomenologia di Alexis Tsipras che oggi vuol vincere in Grecia

Se l’attesa per il voto del 25 gennaio in Grecia è altissima, è altrettanto alta la preoccupazione che esso porta con sé. Il principale candidato, e superfavorito Alexis Tsipras ha chiuso la sua campagna elettorale dichiarando che in caso di vittoria non rispetterà le misure di austerity imposte dall’Europa. Quelle di domenica 25 gennaio sono elezioni anticipate per il rinnovo del Parlamento, dopo che anche il terzo tentativo per eleggere il nuovo presidente della Repubblica era andato a vuoto e il 29 dicembre il Parlamento era stato sciolto. Al governo oggi in Grecia c’era una coalizione formata da centrodestra (Nea Dimokratia) e socialisti (Pasok). Tsipras dal 2008 è il leader del partito di sinistra Syriza, nato nel 2004 come unione di vari movimenti e partiti indipendenti di sinistra e costituitosi come partito unico nel 2012.
In questi ultimi tempi Tsipras ha cavalcato le emozioni dei greci afflitti dalla crisi e dalle imposizioni della troika (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) per risvegliare le coscienze politiche di una parte di elettorato un po’ assopito. Risultato: tutti in Grecia, e non solo, hanno cominciato a parlare di Tsipras e del suo partito Syriza, di sinistra, facendolo diventare il leader politico più temuto dall’Europa e dai mercati finanziari. La stampa tedesca ha definito Syriza, un partito di sinistra populista e radicale.
Biografia. Classe 1974, Alexis Tsipras viene da una famiglia borghese, figlio di un imprenditore edile cresciuto nel centro di Atene. Il suo impegno politico inizia presto, già da studente organizzava le occupazioni delle scuole. Seppur impegnato attivamente con sindacati e politica, si laurea in ingegneria, ottiene un master in urbanistica e fonda un’azienda con i suoi fratelli. Nel 2006 risulta il terzo candidato più votato alle municipali di Atene. Affascinante quanto basta per conquistare il cuore di molte donne mentre gira in vespa per le strade di Atene vestito come un gagà, a farlo capitolare è la bella Betty, con la quale convive da 17 anni in un quartiere multietnico e popolare della capitale. È papà di due bambini. A 33 anni, quando diventa segretario generale di Syriza, dopo un passato nei giovani comunisti e nella sinistra radicale, è il leader più giovane che la storia greca recente ricordi.
Il messaggio elettorale di Tsipras. Al centro del suo messaggio elettorale ci sono i greci, con le loro tasse da diminuire e gli stipendi da alzare, e la possibilità di rinegoziazione del debito. Tsipras vorrebbe applicare un piano di sostegno alla popolazione attraverso il "Piano di ricostruzione nazionale". Un programma politico che poggia su quattro pilastri fondamentali: “affrontare la crisi umanitaria”; “riavviare l’economia e promuovere la giustizia sociale”; “riconquistare l’occupazione attraverso un piano nazionale”, “trasformare il sistema politico per rafforzare la democrazia”. Di qui le proposte di elettricità gratis e sussidi per il pasto a 300mila famiglie povere, 30mila appartamenti con un contributo per gli affitti, assistenza medica e farmaceutica gratis per disoccupati non assicurati oltre alla tessera speciale di trasporto pubblico. E ancora, estinzione di obbligazioni finanziarie ai fondi statali e di sicurezza sociale in 84 rate, l’innalzamento da 5mila a 12mila euro della soglia di esenzione fiscale, abolizione della tassa unificata di proprietà (Enifia) sostituita da una patrimoniale sulle grandi proprietà, stop ai pignoramenti sulle prime case e nascita di un ente pubblico di intermediazione per la gestione del debito privato, fino al ripristino del salario minimo di 751 euro. In tutto ciò si punta a creare 300mila posti di lavoro in due anni, con maggiori tutele ai lavoratori, taglio ai costi della politica e alle immunità dei parlamentari.
Ma è la ridefinizione con il debito che fa tremare le borse di tutto il mondo, preoccupate dalla fuga degli investitori stranieri.
I creditori della Grecia. L’Italia è creditrice della Grecia per circa 35,4 miliardi di euro, un credito composto da 10 miliardi del prestito bilaterale deciso ai tempi del governo Berlusconi e dalla quota italiana nel Fondo europeo di Stabilità Finanziaria (Efsf) e da 1,5 miliardi di dollari di debito verso le banche. Chi teme di più è però la Germania. Non solo perché i tedeschi hanno una particolare voce in capitolo nel dettare le regole di austerity che l’Europa impone, ma perché il sistema bancario tedesco è oggi l’unico grande finanziatore dell’economia greca. Anche se le banche dell’Eurozona hanno progressivamente ridotto gli aiuti alla Grecia, sono creditrici da Atene per 37,3 miliardi di dollari. Di questi ben 21,2 miliardi (pari all’84% del debito) sono di pertinenza di banche tedesche. Se si tiene conto di questo e della quota della Germania nell’Efsf, è chiaro cosa preoccupi davvero la cancelliera Angela Merkel in caso di vittoria di Tsipras e di rinegoziazione del debito.
C’è poi una sorta di antipatia da parte di Tsipras nei confronti della Germania, vista come impositrice di un regime che non appartiene alle basi dell’Ue. Nella sua ultima conferenza stampa, Tsipras ha dichiarato che un suo futuro governo non rispetterà accordi firmati dal suo predecessore perché «il nostro partito rispetta gli obblighi che derivano dalla partecipazione della Grecia alle istituzioni europee. Ma l’austerità non fa parte dei trattati di fondazione dell’Ue».
Il probabile futuro ministro dell’economia. Le scelte politiche in campo economico sono quindi al centro della discussione e dell’attenzione internazionale. Se dovesse vincere Tsipras il futuro ministro dell’economia molto probabilmente sarà Yanis Varoufakis, origini australiane, esperto di matematica e statistica e professore di teoria economica all’università di Atene. Appassionato lettore delle biografie di Che Guevara e consulente del presidente Papandreu dal 2004 al 2006, scende in politica nel 2008 e scrive il “Minotauro Globale”, un testo il cui sottotitolo è tutto un programma: L’America, le vere origini della crisi e il futuro dell’economia globale.
In chiusura del comizio tenuto da Alexis Tsipras in piazza ad Atene per la chiusura della campagna elettorale in vista delle elezioni politiche che si terranno domenica 25 gennaio in Grecia, per la piazza sono risuonate le note di "Bella Ciao" nella versione della folk band modenese Modena City Ramblers. Ecco il video della canzone.