il 26 gennaio verrà inaugurato

Il tesoro sotto la Cattolica

Il tesoro sotto la Cattolica
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Lunedì 26 gennaio Milano sarà ancora più ricca di memorie visibili e tangibili: all’Università Cattolica sarà inaugurato un nuovo museo archeologico permanente. Nelle vetrine oggetti rari e preziosi - gioielli, collane - ma anche d’uso comune: anfore, lucignoli in terracotta, crete per la cottura nei forni, vasi, ceramiche. Vent’anni di scavi non sono andati perduti.

Bellissimo è anche l’ambiente in cui saranno accolti i reperti: l’antica ghiacciaia dei monaci. Per chi trovi irresistibili questi spazi sotterranei - la stupenda Sala Nevera sita in Casa Morandi, nel complesso della Biblioteca Comunale di Saronno, ad esempio - la visita dovrebbe essere ritenuta un obbligo.

La mostra allestita per l’occasione, intitolata "L'abitato, la necropoli, il monastero", è un ulteriore contributo alla comprensione della storia della zona attorno a Sant’Ambrogio, «quello vecchio, là, fuori di mano», come lo indicò ironicamente il Giusti al capo della polizia asburgica della città.

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E, dunque, anche un altro tassello utile alla lettura della città nel suo complesso, stante che - come non tutti forse ricordano - Milano fu capitale imperiale e molte delle sue testimonianze sono ancora lì pronte a raccontarsi, solo che uno andasse a interrogarle.

Lo stesso nome latino della città, Mediolanum, già presente in Tito Livio, starebbe a significare “in mezzo alla pianura" (medio planum, con caduta della iniziale ‘p’ analogamente a quanto accade nello spagnolo ‘llano’). A sua volta il toponimo latino potrebbe derivare dal celtico Medhelan, che per alcuni avrebbe lo stesso significato, mentre per altri significherebbe “santuario posto al centro”. Vedi mai che la Chiesa di Sant’Ambrogio non sia proprio il santuario cui allude il termine celtico. Di testimonianze certe non ce ne sono, ma magari - scavando ancora - potrebbero venir fuori. Perché mettere limiti alla Divina Provvidenza o, più modestamente, alla Soprintendenza ai Beni Culturali della Regione? Il primo insediamento abitativo del capoluogo pare risalga infatti al I secolo avanti Cristo, anche se fu appunto l’epoca imperiale quella che vide la città fiorire come mai prima.

Gli archeologi, oltre a palazzi e al teatro, hanno trovato fino ad oggi 800 tombe, di cui una - scrive Repubblica - «molto rara, ribattezzata "La signora del sarcofago": è il primo sarcofago (oggi è nel Giardino delle Vergini) rinvenuto sigillato a Milano dal 1700 in avanti ed è la sepoltura di una donna di rango morta fra i 24 e i 31 anni». In realtà nessuna guida sarebbe in grado di portarvi fino al “Giardino delle Vergini”, perché con questo nome gli studenti dell’Università Cattolica indicano scherzosamente il giardino riservato alle ragazze dalla politica segregazionista messa in atto dal fondatore Padre Gemelli.

Invece, se voleste essere tra i primi a visitare mostra e museo, non dimenticatevi di fare una visita al cortile di Sant’Ambrogio. I suoi muri - su cui sono fissate lapidi, frammenti di lastre tombali, marmi emersi dalla notte dei tempi - raccontano tante di quelle vicende che sarebbe proprio ingiusto lasciar svanire, e tanto più adesso che i nuovi scavi sono lì a due passi, renderle ancor più affascinanti.

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