Val di Scalve e Passo del Vivione: un progetto di ricerca individua il turista tipo
I dati raccolti da 337 questionari hanno permesso di "disegnare" il visitatore medio di questi luoghi, dando anche indicazioni interessanti
Quale futuro per il turismo in Val di Scalve? È questa la domanda che si sono fatti docenti e studenti del corso di laurea magistrale in Planning and Management of Tourism Systems dell'Università di Bergamo. La risposta è racchiusa in un progetto di ricerca dal titolo “Passo del Vivione: porta di accesso alpino del territorio montano bergamasco”, coordinato da Promoserio, che ha come obiettivo quello di «restituire uno scenario aggiornato sulla situazione del territorio, che a partire dall'identificazione delle risorse turistiche e dall'analisi degli itinerari e degli interessi dei turisti permetta di migliorare la promozione e lo sviluppo del Passo del Vivione e della Val di Scalve come destinazione turistica».
Miniere di Schilpario
Miniere di Schilpario
Schilpario, Cascate del Vò (foto Giovanni Marchesi)
foto A. Visini
foto A. Visini
foto A. Visini
Il progetto di ricerca, realizzato nell'ambito di un tirocinio formativo, ha definito l'identikit del turista del Passo del Vivione attraverso 337 questionari elaborati in italiano, inglese e tedesco. I dati raccolti confermano che il “turista tipo” è generalmente un motociclista, di origine italiana (73%, segue origine tedesca per il 14,2% e svizzera per il 6%) e di provenienza regionale (79,7% Lombardia). I questionari hanno, inoltre, portato alla luce altri aspetti su origine e provenienza, su cui sono state elaborate proposte concrete per lo sviluppo turistico dell'area. Ad esempio, il 62% degli stranieri non conosceva il Passo del Vivione e si è affidato a guide o tour operator (43% degli intervistati) per scoprire la zona, in cui tornerebbe anche per un soggiorno più lungo.
Perché i turisti visitano la Val di Scalve e il Passo? La meta è particolarmente apprezzata per il paesaggio alpino e la natura, la strada a curve perfetta per una gita giornaliera in moto, ma anche per la calma del territorio. Paesaggi alpini incontaminati, clima fresco, fiore, fauna e la possibilità di effettuare escursioni nei paraggi hanno catturato l'attenzione e il cuore dei turisti, così come la posizione geografica a cavallo tra le province di Bergamo, Bresca e la Valtellina. Il 99,3% degli intervistati, come si legge nella ricerca, è estremamente soddisfatto della visita al Passo e il 76,7% afferma di voler tornare in Val di Scalve, trascorrendovi più di una giornata.
«Dobbiamo fare tesoro di questa ricerca, che proprio attraverso il coinvolgimento diretto del turista del Passo del Vivione permette di porre le basi per lo sviluppo sul medio e lungo termine di un progetto di turismo slow da integrare nell’offerta complessiva delle nostre Magnifiche Valli – ha dichiarato Maurizio Forchini, presidente di Promoserio –. L’analisi di queste informazioni permetterà di impostare campagne efficaci di comunicazione su mappe stradali e guide turistiche tedesche, ad esempio, e un’attività di promozione puntuale e di marketing territoriale più esteso. Sempre tenendo a mente che lo sviluppo concreto e sostenibile di un territorio passa dal coordinamento tra enti e soggetti promotori. Solo così sarà possibile promuovere efficacemente la ricchezza turistica della Val di Scalve e trattenere il turista più a lungo sul nostro territorio».