Ats sospende il servizio Cad nella Bassa: ottomila residenti abbandonati, la furia di Treviglio
Il servizio era stato attivato per sopperire alla mancanza di medici in quattro comuni. Imeri: «L'ho saputo per caso, ora intervenga il prefetto»
Il servizio di continuità assistenziale diurno (Cad) attivato da Ats per sopperire all'assenza di sei medici di base nella Bassa è stato sospeso. E ora ottomila assistiti tra i Comuni di Treviglio, Brignano, Caravaggio e Casirate si trovano definitivamente senza un punto di riferimento sanitario.
La notizia, riportata dai colleghi di PrimaTreviglio, è stata comunicata oggi (sabato 4 giugno) da Juri Imeri, sindaco di Treviglio, durante una conferenza stampa che ha visto anche la presenza del vicesindaco e del primo cittadino di Casirate, Manuel Calvi. Imeri è furioso soprattutto per le modalità con cui è venuto a conoscenza della situazione: per caso, chattando con la direzione sanitaria di Ats. En passant, il direttore gli ha comunicato che per Treviglio c'era una brutta notizia: nessun medico aveva dato infatti disponibilità per la Cad e, quindi, il servizio per tutto il mese di giugno sarebbe saltato.
Il servizio Cad era stato attivato da Ats e messo a disposizione dei residenti in zona senza un medico di base. Nell'ultimo anno, infatti, ben quattro dottori hanno cessato la professione: due per pensionamento, altrettanti per dimissioni. Se si aggiungono, poi, gli altri due pensionamenti nel circondario, il numero degli assistiti rimasti “soli” tocca cifre vertiginose. A farne le spese sono gli anziani, i fragili e chi versa in difficoltà economiche. Nonostante le difficoltà di prenotazione (limitato a due sole ore giornaliere), il servizio garantiva un supporto sanitario alla popolazione.
Tuttavia, nella serata di ieri, è arrivata la doccia gelata. Nessuno dei quattro medici presenti, ha spiegato il sindaco Imeri, se la sentirebbe di coprire i turni per via del carico di lavoro eccessivo, che non permetterebbe di conoscere le patologie di chi si rivolge a loro. Chi avrà bisogno di assistenza sanitaria, dunque, dovrà rivolgersi alla guardia medica negli orari serali o nei giorni festivi, con tutte le limitazioni del caso. L'alternativa è il pronto soccorso dell'ospedale di Treviglio. Il primo cittadino si è attivato per risolvere la situazione, interpellando il prefetto e chiedendo una riunione urgente con Ats.