Emergenza

A Treviglio due medici chiudono l'ambulatorio, altri tremila pazienti senza medico di base

Nessuna sostituzione prevista al momento. I cittadini dovranno quindi ricorrere al Cad di viale Piave, nella Bassa

A Treviglio due medici chiudono l'ambulatorio, altri tremila pazienti senza medico di base
Pubblicato:
Aggiornato:

Continua l'emergenza legata alla carenza dei medici di base in Bergamasca. E più passa il tempo, più la situazione si fa preoccupante. Come riporta PrimaTreviglio, infatti, nella "capitale della Bassa" altre due professioniste hanno annunciato nei giorni scorsi che chiuderanno presto i loro ambulatori.

Si tratta della dottoressa Cristina Diliberto, che ha l’ambulatorio in via D’Azeglio e che cesserà il servizio il prossimo 22 aprile, e della dottoressa Valentina Avallone, il cui studio di via Galliari chiuderà invece il 2 maggio. Entrambe hanno il massimale di pazienti e, visto che al momento non sono stati nominati sostituti, ciò significa che tra un mese ci saranno oltre tremila cittadini senza medico di famiglia.

Il rischio è che sorgano nuovi pesanti disagi oltre a quelli già visti negli ultimi tempi nella Bassa e un po' in tutta la provincia orobica. In assenza di sostituti e in attesa che vengano nominati da Ats, infatti, i pazienti devono recarsi nell’ambulatorio della guardia medica in viale Piave. E tutti ricordano le lunghe code in pieno picco di contagi da Covid-19 tra dicembre e gennaio.

Problematiche già note all’Amministrazione comunale, che è in costante contatto con Ats per cercare di trovare soluzioni adeguate. «Il vero problema è a monte, perché mancano i medici - ha chiarito il sindaco Juri Imeri -. Stiamo ovviamente dialogando con l’Ats di Bergamo per ridurre al minimo i disagi dei cittadini».

Preoccupazione è stata espressa anche da Laura Rossoni, consigliere comunale del Pd, che sul tema della sanità territoriale più volte ha presentato mozioni e interpellanze sui disagi che nell’ultimo periodo stanno subendo i cittadini.

«I numeri sulla carenza di medici di base sono sempre più allarmanti perché stanno andando in pensione molti professionisti senza alcuna certezza di sostituzione - ha sottolineato -. In questo quadro generale è grave che le amministrazioni pubbliche non facciano assolutamente nulla. Si devono fare proposte concrete, sollecitando anche Regione Lombardia. E' importante fornire delle sedi in cui poter far confluire più medici. È indispensabile semplificare la procedura di scelta e revoca dei medici attraverso ad esempio le farmacie comunali. Bisogna anche sollecitare l'apertura della Casa della Comunità di Treviglio: in molte parti della nostra provincia sono già state inaugurate, da noi invece c'è un silenzio tombale mentre i cittadini sperimentano ogni giorno la difficoltà di una sanità pubblica sempre più inaccessibile».

Un problema, quello della carenza dei medici di base, che nella Bassa sta diventando ingestibile, con migliaia di pazienti rimasti senza assistenza, rimandati al Cad (Continuità assistenziale diurna) di viale Piave, con il rischio di intasare il servizio e non ricevere adeguate risposte alle proprie necessità. Quelli di Treviglio sono solo gli ultimi in ordine di tempo ma situazioni simili si trovano anche a Caravaggio, con il dottor Gian Luigi Tedolti che ha chiuso l'ambulatorio il 28 marzo senza prospettiva di essere sostituito, almeno nell'immediato.

Il rischio è di replicare le scene viste a Lurano la scorsa settimana, quando in 650 si sono presentati già all'alba per accaparrarsi un posto tra gli assistiti del nuovo medico specializzando che entrerà in servizio in paese.

Seguici sui nostri canali