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Una siccità mai vista, e ancora non piove. Così si rischia il razionamento dell'acqua

Fiumi e campagne bergamasche soffrono e le piccole sorgenti sono a secco. Uniacque invita di nuovo i cittadini a un uso responsabile dell'acqua

Una siccità mai vista, e ancora non piove. Così si rischia il razionamento dell'acqua
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di Angela Clerici

L’emergenza siccità non si è allentata, anzi. Le piogge di maggio hanno evitato che la situazione divenisse catastrofica, ma non hanno risolto il problema. Sta facendo un gran caldo per la media di questo mese e ancora più torride si faranno le prossime giornate con l’arrivo dell’anticiclone Scipione e con punte di 35 gradi. Dice l’amministratore delegato di Uniacque, Pierangelo Bertocchi: «Non siamo ancora al razionamento dell’acqua, ma è importante che tutti i cittadini evitino gli sprechi. Nelle scorse settimane, avevamo chiesto a venticinque Comuni di rivolgere la raccomandazione ai propri abitanti e devo dire che da parte dei sindaci c’è stata massima collaborazione».

Evitare sprechi: non irrigare i giardini con l’acqua potabile, limitare le docce, non lavare l’auto, non tenere aperto il rubinetto inutilmente. Dice Bertocchi: «La città non soffre per la siccità perché si approvvigiona alle tre sorgenti principali: Nossana, Algua, Ponte del Costone. Però risparmiando acqua ci consentirebbe di dare una mano a quei Comuni che sono posti lungo il tracciato dell’acquedotto, ma che integrano le forniture con piccole sorgenti poste nel loro territorio. Il problema è che le piccole fonti sono ormai ridotte al lumicino, quindi questi paesi attingono maggiormente all’acquedotto principale; se tutti non facciamo attenzione, si rischia che le risorse idriche non bastino».

Sul territorio bergamasco, tra colline e valli, si trovano cinquecento sorgenti, poche sono di grandi dimensioni, molte sono quelle piccole e medie. Tra le zone che soffrono di più c’è la Val Serina (...).

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