L'allarme di Uniacque

Siccità, in 25 Comuni bergamaschi rischio multa per chi fa un uso non indispensabile dell'acqua

Se la situazione non dovesse migliorare si potrebbe arrivare addirittura al razionamento dell'acqua potabile

Siccità, in 25 Comuni bergamaschi rischio multa per chi fa un uso non indispensabile dell'acqua
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La Bergamasca (così come un po' tutto il Nord Italia) sta attraversando un brutto periodo di crisi idrica, causata da una siccità così grave che nemmeno le piogge dei giorni scorsi hanno potuto alleviare. Per questo motivo, Uniacque (dopo gli interventi delle scorse settimane) ha invitato le Amministrazioni di venticinque paesi della provincia a rilasciare ordinanze di contenimento per l'uso dell'acqua potabile limitato solamente a igiene e alimentari.

No, quindi, a usi non indispensabili come l'irrigazione di giardini privati e pubblici, lavaggio dei piazzali e automobili e riempimento di piscine. Ai trasgressori, a seconda delle scelte di ogni Comune, potrebbe essere applicata una sanzione.

Come riporta L'Eco di Bergamo, i Comuni interessati dalla grave situazione idrica sono distribuiti tra Valle Imagna, San Martino, media Val Brembana e Val Serina. Si tratta di Algua, Almenno San Bartolomeo, Almenno San Salvatore, Bedulita, Berbenno, Bracca, Brumano, Capizzone, Corna Imagna, Costa Imagna, Cornalba, Costa Serina, Zogno, Serina, Oltre il Colle, San Pellegrino, Fuipiano Imagna, Sant’Omobono, Strozza, Roncola, Palazzago, Pontida, Caprino, Cisano e Torre de’ Busi.

Le precipitazioni di quest'anno, ha spiegato Uniacque, hanno subito un brusco calo dell'80% rispetto alla media. Siccità e carenza di neve in montagna hanno messo in crisi soprattutto le sorgenti montane: una situazione peggiorata ulteriormente dall'arrivo del caldo e dei villeggianti, che contribuiscono ad aumentare la richiesta di acqua.

La Valle Brembana, in particolar modo, è tra le aree più colpite. A Camerata Cornello, come evidenziano i dati Arpa Lombardia, il livello del fiume Brembo non ha superato per diversi mesi i venti centimetri. Lo scorso anno il livello medio oscillava tra i ventotto e gli ottantaquattro centimetri.

Per combattere attivamente la crisi idrica, spiega l'amministratore delegato della società Pierangelo Bertocchi, bisogna iniziare a ridurre gli sprechi, limitando i consumi non essenziali di acqua potabile in quei territori dove la siccità si fa più sentire. Sebbene la situazione sia costantemente monitorata, con approvvigionamento garantito da autobotti per le sorgenti più piccole e in sofferenza, nel caso la siccità perdurasse il rischio è quello di provvedimenti più drastici. Come, ad esempio, il razionamento dell'acqua potabile.

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