I Mondiali in Qatar e le scelte di mercato: prima dei nomi, contano tempi e preparazione
La rassegna intercontinentale avrà un impatto molto forte sui campionati. Avere uomini che non vanno in Qatar sarà un vantaggio

di Fabio Gennari
Freuler (Svizzera), de Roon, Koopmeiners e Hateboer (Olanda), Maehle (Danimarca), Musso (Argentina) e Pasalic (Croazia) sono i sette giocatori atalantini che sono già nel giro delle rispettive Nazionali e che potrebbero essere convocati per il Mondiale in Qatar di novembre. Non tutti probabilmente saranno protagonisti, ma nei 52 giorni che separeranno l'ultima gara del 2022 e la prima del 2023 questi ragazzi non avranno a disposizione lo stesso tempo per recuperare, allenarsi e prepararsi agli ultimi cinque mesi di campionato al meglio.
Per quanto sia una novità assoluta, la sosta che manderà in letargo il campionato va già considerata ora come uno stop pesante. La continuità del torneo non può essere garantita, in estate ci si ferma circa un mese in più ma anche nella fase finale di questo 2022 è scontato che le squadre si organizzeranno per fare una nuova preparazione. E il tempo dedicato agli allenamenti, mentre i compagni saranno in Qatar, farà tutta la differenza del mondo. Senza considerare il rischio di infortuni e il tempo di recupero.
Demiral, eventualmente Ederson e Pinamonti, ma anche chi rimarrà come Zapata e magari Muriel sono tutti giocatori che il Mondiale lo vedranno in tv. In attacco ci sono anche Boga e Malinovskyi, dietro Toloi e Palomino, oltre a Scalvini, e vedremo nelle prossime settimane come si interverrà sulle fasce laterali. Nella valutazione degli acquisti da fare uno sguardo anche a questo aspetto è necessario farlo perché chi invece dovrà mandare i suoi ragazzi al Mondiale potrebbe avere qualche ripercussione al rientro.