Carenza camici bianchi

Basta Cad e call center, da agosto se non hai il medico te lo troverà la farmacia

Il direttore sanitario Ats Bergamo: «Un software sostituirà i numeri di telefono». I sindaci critici? «Questo sistema è il migliore per il lungo periodo»

Basta Cad e call center, da agosto se non hai il medico te lo troverà la farmacia
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di Andrea Rossetti

«Non mi nascondo dietro un dito: il problema c’è. Noi stiamo facendo il possibile, mi dispiace vedere che molte critiche sono partite ancora prima che il servizio entrasse in funzione...»: il direttore sanitario di Ats Bergamo, Michele Sofia, sembra volersi togliere un sassolino dalle scarpe quando gli si chiede una prima valutazione sul nuovo sistema di «assistenza diffusa» che l’Agenzia ha avviato lunedì (4 luglio), mandando in soffitta le Cad (Continuità assistenziale diurna), ovvero il servizio che veniva attivato sul territorio per tutti quei cittadini rimasti senza medico di base. In realtà, Sofia spiega che la sua premessa era necessaria per spiegare che «quando poi il servizio è diventato operativo non ho ricevuto alcuna lamentela da parte di pazienti o medici».

«Primi giorni positivi»

In concreto, il nuovo sistema funziona in modo molto semplice: le persone rimaste senza medico di base, in caso di necessità (per l’emissione di una ricetta o per una visita), possono chiamare i numeri di telefono che chiamavano per prendere appuntamento con le Cad; a rispondere è un tecnico Ats, il quale prende in carico la richiesta del paziente e fissa un appuntamento nell’ambulatorio del medico - che ha dato la disponibilità - più territorialmente vicino. Complessivamente, sono 87 i dottori che hanno aderito, ma nei primi due giorni di operatività del servizio (il 4 e il 5 luglio) solo 41 avevano già messo a disposizione le proprie agende e consentivano, dunque, di fissare appuntamenti.

«Nonostante questa operatività ridotta - spiega Sofia -, siamo comunque riusciti a fissare 73 appuntamenti il primo giorno e 102 il secondo, a fronte di oltre trecento chiamate ricevute, molte di persone che chiedevano solo un consulto telefonico. Si tratta di numeri perfettamente in linea con le prestazioni precedentemente erogate dalle Cad. Con la differenza che a breve avremo le agende di altri 46 medici disponibili e dunque le prestazioni che potremo erogare saranno molte di più».

Perché non ci sono più le Cad?

In altre parole, questa modalità consente, da un lato, di fissare molti più appuntamenti e soddisfare quindi molte più richieste dei pazienti, dall’altro di facilitare la vita dei medici, che potranno svolgere la loro attività aggiuntiva nei propri ambulatori, senza doversi spostare. A muoversi dovranno essere i pazienti, però. «È vero, e sono consapevole che il sistema non è perfetto. Ma riteniamo sia quello in grado di garantire una tenuta migliore nel tempo». Del resto, il recente caso di Treviglio, quando a inizio giugno Ats fu costretta a chiudere la Cad a causa della mancanza di medici disponibili per l’attività, avrebbe potuto ripetersi anche da altre parti.

«Il 30 giugno - spiega ancora Sofia - è scaduto il decreto ministeriale che prevedeva l’utilizzo dei contratti Usca per le Cad. In altre parole, grazie a quel contratto i medici che davano disponibilità per le Cad ricevevano un compenso orario più alto. Scaduto quel decreto, la retribuzione oraria s’è praticamente dimezzata e ciò rendeva oggettivamente complicato continuare a mantenere operative più Cad sul territorio. Per questo abbiamo deciso di avviare il nuovo servizio».

Dal call center alle... farmacie

In realtà, però, proprio nuovo non è. Sempre Sofia spiega: «Da un po’ stiamo lavorando a un sistema operativo che consenta alle persone rimaste senza medico di recarsi in farmacia e richiedere un appuntamento con un medico del territorio in caso di necessità. Attraverso l’applicativo, le farmacie vedono tutte le agende dei medici disponibili e fissano gli appuntamenti. A ora il software è in fase di sperimentazione e lo stiamo usando per il servizio Cas (Continuità assistenziale stagionale, ndr), ovvero per i turisti. La nostra idea è, da agosto, renderlo operativo anche per i residenti rimasti senza medico di base. (...)

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