Riassunto delle prime due giornate Sergio Mattarella verso il Quirinale

Si è concluso alle 18.30, a Montecitorio, il conteggio della terza votazione valida per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Come da previsione, si è arrivati ad un nuovo nulla di fatto, con le schede bianche a dominare incontrastate (517). La votazione conclusasi nel tardo pomeriggio è la terza, l’ultima per cui è prevista la maggioranza qualificata di due terzi degli elettori, ovvero 673 voti. Da domattina, 31 gennaio, la maggioranza necessaria per eleggere il prossimo inquilino del Quirinale sarà assoluta e basteranno quindi 505 voti. Le trattative si fanno più intense, con il Partito Democratico che sta tentando di allargare il consenso attorno al nome di Sergio Mattarella, l’uomo scelto dal premier Matteo Renzi e che ha saldato la frattura interna ai Dem, ma infastidito (non poco) sia Ncd, con cui Renzi governa, che Forza Italia, con Berlusconi che ora fa traballare il patto del Nazareno per le riforme. Ripercorriamo insieme, in pochi punti, queste due intense giornate politiche.
Prima giornata, giovedì 29 gennaio
- Dopo una lunga mattinata di incontri, nella mattinata il premier Renzi ha incontrato i grandi elettori del Pd ed ha comunicato ufficialmente che il candidato di bandiera dei Dem sarà Sergio Mattarella. Un lungo applauso ha accompagnato l’annuncio: le rottura interne al Pd sembrano essere scomparse. Anche la minoranza, infatti, apprezza la figura di Mattarella ed è pronta a votare compatta a Montecitorio a partire dalla quarta votazione.
- La notizia dell’annuncio ufficiale di Renzi arriva anche alle orecchie di Silvio Berlusconi, che non reagisce bene: dopo giorni di trattative infruttuose con il premier per raggiungere un nome gradito a entrambi gli schieramenti, Renzi ha optato per una strada personale, tagliando fuori Forza Italia e scegliendo un nome sgradito a Berlusconi. Si iniziano a valutare i possibili atteggiamenti da tenere durante le votazioni. L’ipotesi più plausibile pare la scheda bianca ad oltranza, anche dalla quarta votazione in poi.
- Alle ore 15, Camera e Senato si riuniscono in sessione congiunta a Montecitorio per la prima votazione del futuro presidente della Repubblica Italiana.
- Su 1.009 aventi diritto al voto sono 985 i votanti. Dopo oltre 4 ore di voto, arriva la fumata nera: le schede bianche sono 538. I “voti dispersi” (tra cui a Giancarlo Magalli, Ezio Greggio e Sabrina Ferilli) sono 156, mentre 33 schede sono nulle. Ferdinando Imposimato, candidato di bandiera del Movimento 5 Stelle e scelto attraverso le “qurinarie”, raccoglie 120 voti, seguito da Vittorio Feltri (49), Luciana Castellina (37), Emma Bonino (25), Stefano Rodotà (23), Gabriele Albertini (14), Romano Prodi (9) e Sergio Mattarella (5).
Seconda giornata, venerdì 30 gennaio
- Mentre si rincorrono le indiscrezioni sulle strategie dei vari partiti in vista della quarta votazione, la presidente della Camera Laura Boldrini ha convocato alle 9.30 il Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, per la seconda votazione.
- Intorno alle 13.15 si conclude la seconda votazione per l’elezione del presidente della Repubblica. Su 1.009, i votanti sono stati 953, 32 in meno del giorno precedente. Come da previsione, anche stavolta c’è stata una fumata nera, con le schede bianche che hanno dominato il conteggio: sono state 531. Salgono a 143 i “voti dispersi” rispetto alla prima votazione e il candidato più votato risulta essere, ancora una volta, Ferdinando Imposimato, con 123 voti. Dietro sempre Vittorio Feltri (51), Luciana Castellina (34), Emma Bonino (23) e Stefano Rodotà (22). Sergio Mattarella riceve solo 4 voti.
- Mentre si vota, si muove la grande macchina della trattativa. Il nome di Sergio Mattarella ha infatti ricompattato la sinistra, ma ha allontanato il centrodestra. Basteranno i voti “rossi” per eleggere il nome di Renzi? I conti sembrano dire di sì: 581 voti (ne bastano 505), di cui 445 del Pd, 34 di Sel, 32 di Scelta civica, 13 del gruppo misto, 32 delle autonomie e 15 di Gal, più una decina di ex M5S. Ci sono però i franchi tiratori, quantificabili in un fisiologico 10% circa secondo gli esperti: farebbero 520 voti, pochi più del quorum. Un rischio. Per questo Renzi, con i suoi fidi collaboratori, riprendere a tessere il dialogo con Ncd e FI, convinto di poterli convincere a supportare Mattarella.
- Indiscrezioni dicono che sia Alfano che Berlusconi sarebbero intenzionati a far votare ai loro uomini scheda bianca, un via libera silenzioso a Mattarella, che però mostrerebbe il loro disappunto per la scelta del premier Renzi di portare un candidato non condiviso con loro.
- Il M5S non si espone sul nome di Mattarella. Conferma che fino alla terza votazione il nome sarà Imposimato, poi, prima del quarto scrutinio, ci sarà una nuova consultazione online, che potrebbe anche cambiare le carte in tavola.
- Alle ore 15, la presidente della Camera Laura Boldrini ha convocato il Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, per la terza votazione.
- Mentre in aula inizia la terza votazione, fuori da Montecitorio prende il via una protesta a cui prendono parte diverse associazioni. Il motivo è che l'elezione del presidente della Repubblica sarebbe incostituzionale, essendo incostituzionale il governo Renzi, perché non scelto dal popolo alle urne.
- Secondo fonti vicine a Forza Italia, alcuni esponenti degli azzurri sarebbero intenzionati, sabato 31 gennaio durante la quarta votazione, uscire dall’aula per evitare franchi tiratori e assicurare così al Pd che nessuno voterà contro Mattarella invece che scheda bianca.
- Il premier Renzi incontra Angelino Alfano. Il primo ha tastato il terreno per capire se ci sia la possibilità che Ncd opti, alla fine, per il sostegno a Mattarella. Non sono pochi infatti, nello schieramento di Alfano, a non apprezzare l’ipotesi della scheda bianca, lasciando solamente nelle mani di Pd, Sel e degli ex grillini l’onore e l’onere di eleggere il futuro presidente della Repubblica. Dati i tre ministri al Governo e l’importanza dell’alleanza con il Pd, è molto probabile che alla fine Ncd decida di supportare il nome di Mattarella.
- Intorno alle 18, i capigruppo di Forza Italia, Renato Brunetta e Paolo Romani, hanno confermato ai giornalisti presenti la volontà di votare scheda bianca anche in quarta votazione, rimanendo in aula e non dando il proprio appoggio a Mattarella. È quanto deciso da Berlusconi e approvato dai grandi elettori.
- Parla il premier Renzi. Le parole del primo ministro sono riportate dall’agenzia Ansa, mentre a Montecitorio è ancora in corsa lo spoglio della terza votazione: «Su Sergio Mattarella auspico che si determini la più ampia convergenza possibile per il bene comune dell’Italia. È una scelta che interpella tutti e non solo un partito».
- Alle 18.35 sono giunti i risultati anche della terza votazione: seconda fumata nera di giornata, terza su tre votazioni. Le schede bianche sono state 517, 26 quelle nulle. Nuovamente Imposimato ha guidato la “carica” dei candidati, con 126 voti, seguito ancora da Vittorio Feltri (56), Luciana Castellina (33), Emma Bonino (23) e Stefano Rodotà (22). Mattarella ha ottenuto 4 preferenze. Tutto rimandato a sabato 31 gennaio, quando il quorum si abbasserà e nella votazione che prenderà il via alle 9.30 tutti si attendono la fumata bianca.