A Brignano è iniziata la campagna elettorale di Forza Italia Bergamo. Con telefonata di Berlusconi
Sorte e Benigni hanno guidato le danze, spiegando i punti cardine del programma. Il Cavaliere: «I sondaggi ci danno al 10%, possiamo arrivare al 20%»
di Wainer Preda
Con una mossa a sorpresa, Forza Italia Bergamo anticipa i tempi e apre la sua campagna elettorale l'1 agosto. Ieri sera, il deputato uscente Alessandro Sorte e il collega Stefano Benigni hanno riunito gli azzurri a Brignano Gera d’Adda. Nella cena, hanno lanciato i nuovi punti fermi della linea del partito.
Fresco di nomina fra gli “sherpa” che dovranno portare a termine le trattative con gli “alleati” di centrodestra sulla distribuzione dei collegi, Sorte spiega l’orientamento per la campagna elettorale.
Forza Italia non inseguirà la Lega sull’immigrazione e la sicurezza. Per gli azzurri, i temi saranno prettamente economici. «Il quadro è completamente cambiato rispetto al 2018», ha detto Sorte. «La campagna di Forza Italia quest’anno sarà diversa. Affronteremo le questioni del prezzo della benzina, dei costi dell’energia per cittadini e imprese, dell’inflazione che erode il potere d’acquisto delle famiglie. E poi la gestione dei soldi del Pnrr. E non ultimo, le infrastrutture necessarie alla nostra economia».
Davanti, numerosi sindaci bergamaschi del centrodestra, assessori, militanti. E poi le colonne che hanno fatto la storia del partito in Bergamasca. Da Marco Pagnoncelli a Gianantonio Arnoldi, passando per Enrico Piccinelli, solo per restare agli ex parlamentari. Non c’erano invece i colleghi Alessandra Gallone e Gregorio Fontana, quest’ultimo preso da impegni istituzionali a Roma.
Punto clou della serata, la telefonata di Silvio Berlusconi. Il presidente, con una voce a dire il vero affaticata, è ottimista. «Ho appena finito di registrare i messaggi televisivi da mandare per tutto il mese di agosto - ha spiegato -. I sondaggi ci danno 10 punti di vantaggio sul centrosinistra. Forza Italia, con una campagna ben fatta può arrivare al 20 per cento e oltre. Ce la faremo».
Scatta l’applauso. I militanti sventolano le bandiere. L’entusiasmo sembra quello di una volta. Sono i tempi (e gli italiani), però, che sono cambiati. Se il partito sarà in grado di rinverdire gli antichi fasti, lo capiremo fra una sessantina di giorni, nelle urne.