Faida tra trapper, nuovi dettagli sull'arresto di Simba La Rue: il rapimento di Baby Touché una montatura?
Il giovane accoltellato a Treviolo è finito in manette con l'accusa di sequestro di persona, rapina e lesioni aggravate ai danni del rivale. Ma le versioni non concordano
Una montatura per guadagnare like: così tre dei nove arrestati lo scorso venerdì (29 luglio) tra le province di Bergamo, Como e Lecco della “banda” di Simba La Rue si sarebbero difesi dall'accusa di sequestro di persona, rapina e lesioni aggravate ai danni del rivale Baby Touché, rapper padovano.
Dall'interrogatorio di fronte al gip Guido Salvini di due giovani senegalesi e Chakib Mounir – detto Malippa e manager del rapper accoltellato a Treviolo – sarebbero quindi emersi nuovi dettagli sulla “faida” tra i gruppi di Mohamed Lamine Saida, ventenne meglio conosciuto come Simba La Rue, e Mohamed Amine Amagour, in arte Baby Touché.
I tre avrebbero respinto l'accusa di rapimento. Il 9 giugno scorso, i due gruppi si sarebbero infatti incontrati casualmente in via Boifava a Milano e dopo un pestaggio (causato da sgarri precedenti) avrebbero insieme deciso di girare alcuni video da pubblicare sui social. Obiettivo: acchiappare like, pubblico e contratti musicali. La “vittima” Baby Touché, ripreso con il volto tumefatto e sporco di sangue, si sarebbe quindi prestata a quella che secondo i tre interrogati non sarebbe altro che una messinscena concordata.
La versione cozzerebbe però con i risultati delle indagini. Malippa avrebbe inoltre testimoniato di essersi limitato a guidare l'auto e di aver cercato di calmare i due gruppi per evitare di veder sfumare contratti musicali importanti. Per loro l'avvocato Niccolò Vecchione ha chiesto la revoca della misura cautelare. Oggi, martedì 2 agosto, ci saranno gli interrogatori di Simba La Rue e un altro arrestato.