In Bergamasca cresce l'agricoltura biologica, ma preoccupa il calo dei consumi
La superficie coltivata potrebbe raggiungere i 2,7 milioni di ettari nel 2027, ma preoccupano le condizioni di difficoltà che il Paese sta affrontando

Il comparto biologico in Bergamasca ha registrato una significativa crescita durante l'ultimo decennio, raggiungendo la soglia dei 270 operatori attivi. Un trend che segue quanto sta avvenendo nel resto d'Italia. In base ai dati di Ismea, l'Istituto per il mercato agricolo e alimentare, la superficie biologica italiana a fine 2021 era di quasi 2,2 milioni di ettari.
Se il ritmo di crescita dovesse mantenersi tale, il comparto potrebbe raggiungere i 2,7 milioni di ettari complessivi nel 2027, anno di conclusione della nuova programmazione della Politica agricola comune (Pac) che prenderà il via nel 2023. Ciò dovrebbe portare all'agricoltura biologica italiana risorse complessive per quasi due miliardi di euro in cinque anni: con questi finanziamenti si potrebbero rilanciare gli investimenti e rafforzare la filiera, ma soprattutto ridurre gli effetti delle criticità che hanno ridotto i redditi dei consumatori, scongiurando il rischio di uno stop a quel circolo virtuoso in corso da diversi anni.
«Le attuali tendenze dell'agricoltura biologica mostrano un comparto che si caratterizza per una crescita costante delle superfici coltivate e per il conseguente impatto positivo a livello ambientale – ha spiegato il presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, Leonardo Bolis, commentando i risultati di un approfondimento realizzato da Ismea sulle tendenze dell'agricoltura biologica –. D'altra parte preoccupa il fatto che il trend dei consumi sia rallentato nel quadro delle condizioni di generale difficoltà che il Paese si trova ad affrontare».