Le parole di Max Ferrari, il bergamasco che con il suo motoscafo ha tagliato la strada ai canadair
A "Il Secolo XIX" ha dichiarato di sentirsi «messo alla gogna». È accusato di inosservanza delle norme sulla sicurezza e intralcio a servizio di pubblica necessità
«Non diciamo sciocchezze, l’ho ripostato semplicemente per capire come sono andate le cose, non certo per vantarmene. Io sono un tipo da scherzi, non lo nego, ma sfido chiunque a dire che ho fatto un’azione goliardica in quella situazione». Sono le parole che Massimiliano Ferrari ha rilasciato a Il Secolo XIX. Conosciuto da tutti come Max, sia a Bergamo, dove ha abitato fino a poco fa, sia in Liguria, dove risiede da due anni, è lui l’uomo alla guida del motoscafo che lunedì mattina, 8 agosto, ha tagliato la strada a un canadair nel mare della Gallinara.
Il video della sfiorata tragedia è diventato virale. Lui stesso lo ha condiviso, accanto a numerosi contenuti social, soprattutto storie Instagram nelle quali ha fatto riferimento all’incidente. Tanta l’attenzione mediatica, tanti anche i commenti e le accuse. Ferrari dice: «Mi sento alla gogna mediatica. Tra me che guido un bolide, che in pochi si possono permettere, e i piloti di canadair, che salvano le persone dall’incendio, è chiaro che la gente mi punta l’indice addosso e mi accusa di inciviltà».
Imprenditore, già pilota di offshore con meriti e medaglie alle spalle, Max Ferrari dice di essere invidiato da tutti e non di non aver paura di nessuno. Sicuramente non di quelli che, in un video, ha definito «pezzenti e parassiti che in questi giorni hanno scritto cattiverie». Sembra non essere intimorito neanche della giustizia, con la quale ha già avuto a che fare in passato. «Per 12 anni ho fatto il mondiale offshore. Nessuno mi ha mai accusato di incidenti o bravate. Se invece vogliamo usare questa vicenda per tirare fuori vecchie storie per le quali ho già pagato, allora è un’altra storia».
Basta digitare il nome di Massimiliano Ferrari su Google per capire a quali vicende faccia lui stesso riferimento. Nel 2012 era stato notato a Bergamo a bordo di una Ferrari F131, ma il suo reddito era apparso alle autorità come non proporzionato all’acquisto e al mantenimento di un’auto simile. È così che la Guardia di Finanza di Bergamo ha scoperto un'evasione di circa tre milioni di euro a carico della sua società.
Tornando all’episodio di Alassio, Max è certo che la narrazione data dell’episodio sia del tutto falsa. I video che mostrano il motoscafo sfrecciare, ombra nera velocissima sul mare, e il canadair ripiegare in virata ci sono e ciascuno può valutare a modo suo i fatti. Quel che è certo è che il bergamasco è stato denunciato dalla Capitaneria di Porto con l'accusa di aver violato l'ordinanza che vietava il passaggio in quel tratto di mare e per aver ostacolato l'azione dei mezzi di soccorso. Per le indagini attualmente in corso in Liguria, sarà fondamentale accertare la piena volontarietà da parte del conducente di sfrecciare con l’imbarcazione a poca distanza dai canadair. Secondo le autorità, ci sono pochi dubbi al riguardo. Ma Max si difende: «La Capitaneria doveva fare di più per impedire il transito in quel tratto. Io non ne sapevo nulla».