Non è nuovo alla giustizia

Tragedia sfiorata ad Alassio, è bergamasco il pilota del motoscafo che ha tagliato la strada a un canadair

Ha costretto l’aereo a virare e ha ostacolato le operazioni di spegnimento di incendio in corso. Lui si è “difeso” in un video sui social

Tragedia sfiorata ad Alassio, è bergamasco il pilota del motoscafo che ha tagliato la strada a un canadair
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di Marta Belotti

A quanto pare, è un bergamasco il conducente del motoscafo che ha ostacolato i canadair impegnati in un tratto di mare di Alassio nella mattinata di lunedì 8 agosto. La Guardia costiera del Circondario Marittimo di Loano-Albenga aveva emanato un avviso di pericolosità in merito al tratto di mare interessato dalla presenza dei mezzi aerei impegnati nei lanci e getti d’acqua nella zona boschiva. Tuttavia, chi stava alla guida del motoscafo ha continuato a sfrecciare ad alta velocità, apparentemente noncurante dell’aereo impegnato nelle manovre per il rifornimento. Solo l’improvvisa virata dei piloti del canadair ha evitato la tragedia.

Ora, a carico dell'uomo alla guida del motoscafo potrebbero essere contestate ipotesi di reato che vanno dall’inosservanza di norme sulla sicurezza della navigazione all’intralcio sulla regolarità di un servizio di pubblica necessità. Ulteriori responsabilità amministrative, quali la sospensione della patente nautica, sono in fase di accertamento. Secondo le indagini svolte dalla Guardia Costiera, l’imbarcazione si è avvicinata sensibilmente all’area delle operazioni, compiendo una serie di evoluzioni ad alta velocità con la conseguenza di ritardare e ostacolare la delicata azione di ammaraggio e di fatto rischiando di causare un grave incidente in mare.

La “difesa” del motoscafista

Sul gruppo Facebook “AlassioWood” è comparso un video (che potete vedere QUI), girato dal pilota stesso del motoscafo, nel quale il soggetto si filma in palestra e rivolge le proprie parole ai «pezzenti parassiti che in questi giorni hanno scritto cattiverie». Effettivamente, in queste ore sono stati in tanti a scagliarsi contro l’uomo con frasi di accusa e di sdegno. In pochi hanno appoggiato la sua posizione.

Il protagonista della vicenda è un noto, nonché pluripremiato, pilota di offshore. Il nome di una sua società riporta quello di una via di Bergamo, Pignolo 53, probabile indirizzo di una delle sue abitazioni. Il soggetto, inoltre, non è nuovo a casi di cronaca. Nel 2012, era stato notato a Bergamo a bordo della sua Ferrari F131, ma il suo reddito era apparso alle autorità come non proporzionato all’acquisto e al mantenimento di un’auto simile. La Guardia di Finanza di Bergamo aveva poi scoperto un'evasione di circa 3 milioni di euro a carico della sua società.

L’anno successivo, nel 2013 fu accusato di essere coinvolto in un caso di corruzione con un ex assessore regionale, che avrebbe portato 60 mila euro diretti dal Pirellone nelle casse della società che gestiva la squadra di offshore del protagonista della vicenda di Alassio.

Le indagini sul caso di Alassio

Per le indagini attualmente in corso in Liguria, sarà fondamentale accertare la piena volontarietà da parte del conducente di sfrecciare con l’imbarcazione a poca distanza dai canadair, sebbene secondo le autorità ci siano pochi dubbi al riguardo. La posizione del bergamasco resta comunque ancora al vaglio degli inquirenti. Nel frattempo, il protagonista della vicenda è a piede libero, tanto che sui suoi social in questi giorni ha continuato a postare foto e video dei suoi giri in motoscafo.

Per parte sua, la Capitaneria di Porto ha preso l’occasione per ricordare a tutta l’utenza del mare di prestare la massima attenzione agli avvisi e ordinanze emanate dalle Autorità Marittime e alle informazioni diffuse dalle stazioni radio costiere. Lunedì mattina, le conseguenze ben più gravi sono state evitate per un soffio, grazie alla prontezza dei piloti del canadair. Altrimenti, le conseguenze di un incidente in mare a quelle velocità e con quei mezzi potevano essere ben peggiori.

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