Carlo sarebbe un pessimo re? Elisabetta, dicono, la pensa così
A pensarci bene potrebbe sembrare la trama di un dramma shakespeariano: un erede al trono che non vede l’ora di impossessarsi della tanto desiderata corona (che per diritto regale gli spetta), affiancato, però, dall’anziana regina sua madre che non molla le redini del regno anche se sarebbe ora di ritirarsi a vita privata. Solo che questa vicenda non è una storiella inventata di sana pianta ma la cruda e nuda realtà che da tanti anni si trova a vivere Carlo d’Inghilterra. È da diverso tempo che aspetta (e spera?) che la madre Elisabetta abdichi, consegnandogli la corona che gli spetta. Ma, a quanto pare, il momento buono non sembra mai arrivare. Per di più, a mettergli i bastoni tra le ruote spesso ci si mettono anche i giornalisti che lo descrivono come «non adatto» al ruolo di futuro re. Piccoli inconvenienti che però, ogni volta, sembrano allontanare il giorno tanto desiderato, perché si sa, anche la corona d’Inghilterra ha molto a cuore la stima e il beneplacito dell’opinione pubblica.
Carlo, al momento, detiene il titolo di principe del Galles dal 1958 e ricopre il grado militare di viceammiraglio della Marina Reale Britannica. Inoltre, il 16 giugno 2012 la Regina gli ha conferito i più elevati titoli onorifici delle Forze armate britanniche: quello di Ammiraglio di Flotta per la marina, quello di Maresciallo di Campo per l'esercito e quello di Maresciallo della Royal Air Force per l'aviazione. Insomma, davvero un buon curriculum. Manca solo l’ultima promozione.
C’è un problema. Una nuova biografia su Carlo, scritta da Catherine Meyer, una giornalista del settimanale americano Time, minerebbe la sua possibile ascesa al trono. Infatti il ritratto che ne emerge è a dir poco spietato e rischia davvero di allontanare definitivamente la corona dalla sua testa. Nel libro da poco pubblicato si racconta che i suoi collaboratori lo considerano «un bicchiere mezzo vuoto». Ma non solo, «alcuni fra i più ruvidi critici dentro il Palazzo accusano l’erede al trono di un esagerato comportamento egoistico, che piazzi le sue cerebrali passioni e il suo attivismo al di sopra del ruolo reale». E a quanto lascia intendere la giornalista americana tra i più «critici» ci sarebbe addirittura Filippo, Duca di Edimburgo e padre di Carlo.
E Carlo non può neppure fare affidamento sulla madre. Meyer sostiene che persino la regina Elisabetta è preoccupata per il futuro del regno: «Nel delineare il suo ruolo di erede - scrive - il principe ha modellato una nuova definizione della monarchia. Alcuni osservatori, e la stessa sovrana, temono che né la corona né i sudditi potranno tollerare». Come spiega il Corriere:«Carlo ha il vizio, a differenza della mamma, di intromettersi nelle vicende che più gli stanno a cuore. Per esempio, è uno sfrenato lobbista a favore delle scuole d’élite, le grammar school abolite dai laburisti, ed è contro i cibi geneticamente modificati. Interpella i ministri affinché boccino le fughe moderniste dell’architettura londinese, sponsorizza gli affari dei monarchi e principi amici. È attivissimo. Anche quando non dovrebbe esserlo: di recente è intervenuto con successo sulla Bbc per bloccare un documentario che rivelava le sue strategie comunicative alla ricerca del consenso. Una censura bella e buona». Carlo ha quindi un atteggiamento radicalmente opposto alla politica adottata dalla Regina Elisabetta nel suo lungo operato. Quest’ultima, infatti, si è sempre mostrata molto attenta ad ogni mossa compiuta negli uffici della politica inglese, sempre rispettosa degli equilibri fra le istituzioni e molto attenta con giornalisti e media in generale.
Naturale che questa biografia abbia scosso il quieto vivere dei palazzi di Buckingham Palace. Al momento, gli avvocati di Carlo si sono messi a studiare il libro per vedere in che modo possano esser smentite le numerose accuse rivolte al Principe e, nel caso, valutare se è possibile intentare qualche causa civile nei confronti della giornalista. Lo staff della corona, invece, ha subito precisato che la Regina Elisabetta nutre completa fiducia e stima nei confronti di suo figlio Carlo.
Un’attesa infinita. Nel 2008 Carlo è diventato l’erede al trono che ha dovuto aspettare più a lungo per conquistarsi il regno: un’attesa che da fuori può anche far sorridere ma a che Carlo farà venire l’acidità di stomaco ogni mattina. Durante gli anni, infatti, il principe Carlo ha dato più volte e in diverse occasioni segni di stanchezza e di impazienza. Già nel 1992, spiegava il Telegraph, il principe del Galles aveva bisbigliato all’orecchio dell’allora cognato Charles Spencer, fratello di Lady Diana insignito del titolo di nono Earls Spencer: «Sei fortunato nell'essere succeduto a tuo padre ancora giovane». E nel 2004, suo 56esimo compleanno, il principe aveva sconsolatamente constatato: «Ho la stessa età che aveva mio nonno quando è morto».