Finestra aperta, il Conservatorio di Bergamo multato per colpa dell'ordinanza: una vicenda grottesca
L'istituto musicale è ricorso al Tar contro il provvedimento anti-rumore emesso dal Comune su pressione di un vicino
di Angela Clerici
È una vecchia storia di musica e di finestre. E di persone che non amano i suoni degli strumenti. Una vecchia storia innescata da un abitante della zona, che già interessò la magistratura, il Tar e quindi gli uffici del Comune.
Sul banco degli accusati un presunto colpevole eccellente: il Conservatorio di Bergamo, che si trova in fondo a via don Luigi Palazzolo, al confine con la via Previtali. Secondo l’accusa, la musica che giunge dalle finestre del Conservatorio disturberebbe la quiete. Sembra che sempre lo stesso residente, dopo Tar e Tribunale, si sia rivolto al Comune di Bergamo che, nel marzo scorso, ha emesso un’ordinanza in cui si obbliga il Conservatorio a tenere chiuse le finestre delle aule quando si sta suonando.
Dalla firma dell’ordinanza in poi, nell’Istituto Musicale Donizetti di via Palazzolo più volte sono arrivati gli agenti della Polizia locale per cogliere i musicisti in flagranza di “reato”. Alla fine, pare che il “reato” sia stato accertato e sul groppone della scuola è piovuta una sanzione di circa mille euro.
Al di là della “grave” infrazione, ci sono alcune considerazioni da fare. Dice il presidente del conservatorio, Michele Guadalupi: «Sono perplesso da questa vicenda. Adesso è arrivata la sanzione, ma il fatto è che con questa ordinanza noi siamo sempre in pericolo di multe. Nel 2019 abbiamo chiesto e ottenuto un’ispezione dell’Arpa, che ha rilevato l’assoluta regolarità delle nostre emissioni sonore, ben al di sotto dei limiti di legge. Ma poi è arrivata questa ordinanza del Comune (...)