I soliti rompipalle

Il conservatorio è di nuovo nel mirino dei “vicini di casa”

Il conservatorio è di nuovo nel mirino dei “vicini di casa”
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La guerra non è finita, il conservatorio è di nuovo nel mirino dei “vicini di casa”. È di qualche settimana fa la notizia che una famiglia della zona del conservatorio, fra via Previtali e via Palazzolo, ha presentato un esposto al Comune di Bergamo chiedendo la verifica dei rumori prodotti dall’Istituto musicale Donizetti. Sembra che si tratti sempre dello stesso privato cittadino, quello che già aveva diffidato il conservatorio lo scorso anno e che ha attaccato i dehor dei bar, a partire da quello di via Previtali, il Glamour Cafè. Dice il direttore del conservatorio, il maestro Emanuele Beschi: «Siamo non sereni, siamo serenissimi. In effetti, da parte del Comune ci è stato girato questo esposto presentato da un privato cittadino che chiede la verifica di tutti i parametri acustici coinvolgendo l’Arpa, l’agenzia per l’ambiente. Ma noi i controlli li avevamo già fatti tutti quanti».

 

 

La vicenda dehor. Beschi è tranquillo, in Comune un po’ meno. Il sindaco Gori aveva appena annunciato che la vicenda dei dehor poteva definirsi chiusa, quando si è aperto questo nuovo fronte. La questione dehor, sollevata sempre dallo stesso privato cittadino, si fondava su una diffida che citava una sentenza della Cassazione e riguardava la distanza da osservare fra un edificio e un altro. La sentenza considerava che questi dehor fossero degli edifici veri e propri. Ma gli avvocati del Comune hanno verificato che il Codice civile, in materia di queste “verande” di bar e ristoranti che si affacciano sulla strada o sulla piazza, prevede delle norme differenti, non assimilabili a quelle di case, villette, capannoni industriali, condomini e via dicendo. Quindi un sospiro di sollievo non soltanto per i proprietari dei dehor, ma anche per tutta la città: queste strutture vetrate, trasparenti, sono il simbolo dell’apertura di Bergamo, di un modo di vivere la città più accogliente sia nei riguardi dei turisti, sia per i residenti. D’estate e d’inverno.

 

 

Finestre chiuse e condizionatori. Insomma, archiviata, o quasi, la vicenda dei dehor, ecco di nuovo la questione conservatorio. Dice Beschi: «Quando ci siamo insediati qui nella ex scuola elementare delle suore delle Poverelle, abbiamo effettuato tutti i controlli con tecnici e ingegneri verificando ogni parametro acustico, per questo dico che siamo serenissimi. Non soltanto: i nostri tecnici hanno già inviato una relazione al sindaco dove si presentano tutti i dati acustici. Inoltre, rispetto a quelle rilevazioni, bisogna aggiungere che abbiamo inserito in ogni aula il condizionatore d’aria di modo che le finestre restino chiuse anche in estate, limitando ulteriormente il cosiddetto inquinamento acustico». I condizionatori sono stati installati, con grande spesa, dopo la prima protesta del privato cittadino che – pare – un giorno ha spalancato le sue finestre e ha “sparato” la musica delle sue casse acustiche, a tutto volume, contro le finestre del conservatorio. Una guerra di decibel e melodie, per fortuna rientrata. Quindi, conservatorio ridotto al silenzio, inquinamento acustico azzerato. Ma davvero era “inquinamento”? In fondo era bello passare in via Previtali o in via Palazzolo e sentire qualche brano di pianoforte o qualche voce improvvisa di soprano intonare un brano della Favorita. Invece niente: in via Previtali e in via Palazzolo è tornato sovrano il rassicurante rombo di automobili e motorette.

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