L'avvio di stagione lo conferma: quando Toloi sta bene, l'Atalanta brilla

di Fabio Gennari

Quando Rafa Toloi sta bene, è in forma e non è tormentato da acciacchi muscolari, il suo rendimento in campo raggiunge livelli molto, molto importanti. Il capitano della Dea, che scenda in campo da braccetto di destra o di sinistra, ma anche, come a Verona, da terzino, è una garanzia per mister Gasperini e nonostante l'età avanzi (il 10 ottobre compirà 32 anni) il suo posto in squadra è una delle certezze più importanti del gruppo orobico. Merito del lavoro, una cultura che lo ha spinto a dichiarare recentemente che il suo obiettivo è «continuare a meritare di indossare la maglia dell'Atalanta».

Trapiantato a Bergamo ormai dal 2015, con un passato nella Roma a tingere d'azzurro una carriera vissuta tra Goias e San Paolo, il difensore degli orobici è un pilastro del gruppo. Anche quando si parlava di altri come leader dello spogliatoio, Toloi ha sempre avuto il merito di non mollare mai e di essere sempre positivo, costruttivo, prezioso e centrale negli equilibri della Dea. La vittoria dell'Europeo con l'Italia è stato il punto più alto in carriera, ma quel successo gli è costato parecchi problemi fisici la passata stagione. Il lavoro estivo in ritiro, per Toloi, è fondamentale.

Lo ha confessato lui stesso ad alcuni tifosi fuori da Zingonia: quando le gambe non sono a posto sul piano della preparazione atletica, Toloi si allena bene un paio di giorni e poi deve rallentare. Se non lo fa, il rischio infortuni è dietro l'angolo: così è andata quasi tutta la passata stagione. Oggi il difensore atalantino ha nelle gambe e nella testa un lavoro importante fatto tra Clusone e Zingonia in estate e il rendimento è tornato ai massimi livelli. Corre, lotta, copre, si propone e segna: Toloi ha firmato il primo gol della stagione, ne ha sfiorati altri e in difesa è, con Demiral, la nota più lieta di questo avvio di stagione. Con l'Atalanta capolista.