Rincorsa Mondiale, chi deve conquistarlo e chi potrebbe andare in "gestione"
Inizia la rincorsa a Qatar 2022: alcuni nerazzurri sono certi di andare, altri devono invece conquistarsi una convocazione
di Fabio Gennari
Oltre alle partite da giocare, c'è un tema che si sta affrontando poco ma che rischia di essere importantissimo nell'economia del prossimo frammento di stagione: la preparazione al Mondiale. La domanda è semplice: chi è già sicuro di andare in Qatar, come approccerà i fastidi che inevitabilmente emergeranno da qui a metà novembre? E ancora: come saranno le motivazioni di chi ancora deve conquistarsi un posto in Nazionale?
Senza guardare troppo alle altre squadre - tante hanno un sacco di problemi sia di infortuni attuali che di recuperi da gestire in prospettiva delle prossime sfide -, l'Atalanta è messa relativamente bene sul piano dei giocatori coinvolti. Il più in vista, pensando alle motivazioni, è senza dubbio Rasmus Hojlund. Il 2003 arrivato nel mercato estivo dallo Sturm Graz ha collezionato due presenze con la Danimarca dei grandi (prime convocazioni per lui) e ha otto partite con la Dea per convincere il ct Hjulmand a portarlo in Qatar.
Gli altri atalantini praticamente certi di andare al Mondiale sono Maehle (Danimarca), Pasalic (Croazia), Koopmeiners e de Roon (Olanda). In dubbio Hateboer (Olanda) e certamente fuori dai giochi Musso (Argentina), alle prese con la frattura (ridotta chirurgicamente) allo zigomo. I titolarissimi sono dunque solo due, mentre altri elementi di grande importante per il gruppo come i giovani e ragazzi come Demiral, Toloi, Zapata, Djimsiti e Malinovskyi (non solo per la titolarità, ma anche per le scelte del mister) rimarranno a lavorare a Zingonia nei due mesi di stop del campionato.