Siamo la miglior difesa del campionato senza il miglior difensore della scorsa stagione
La squadra di Gasperini strappa risultati importanti grazie a una retroguardia che in questo momento sta facendo a meno di Palomino
di Fabio Gennari
Il dato è lì da vedere: con tre reti subite in otto partite (solo Barcellona e Villarreal, in Spagna, hanno incassato meno e in sette giornate), la difesa della Dea è la migliore del campionato. Ciò che colpisce in modo incredibile è che questo traguardo al momento viene portato avanti senza avere a disposizione il miglior difensore della rosa dell'anno scorso, ovvero Palomino. Il tucumano, fermo in attesa del processo doping (potrebbero arrivare presto notizie), è stato il più bravo di tutti nello scorso campionato. Ma ora non è a disposizione.
Ci sono almeno due aspetti che stanno premiando la fase difensiva della Dea: duttilità e spirito di sacrificio. Okoli con la Fiorentina ha giocato in mezzo, altre volte ha agito da braccetto, così come Toloi lo abbiamo visto a sinistra. Nella difesa a tre ma a anche in quella a quattro. Scalvini a Roma ha giocato da centrocampista, ieri si è mosso in difesa contro Ikonè. De Roon si adatta ormai senza problemi. La squadra, sia che scenda in campo con il classico 3-4-1-2 o che giochi con il 4-2-3-1, ha lo stesso approccio.
Lo spirito di sacrificio sta pagando tantissimo. Vero che il baricentro è più basso, ma è altrettanto vero che il "quadrilatero nerazzurro" che spesso si vede nei momenti topici sta funzionando benissimo: de Roon, Koopmeiners, Pasalic e Malinovskyi hanno finito la gara con i viola a protezione dei difensori e con gli esterni un po' più bloccati. Con questo atteggiamento e la forza dei risultati si tiene botta anche con le assenze di Palomino e, non dimentichiamolo, Djimsiti.