Sta studiando la sclerosi multipla

Lo scienziato bergamasco Gianvito Martino vince il Claugus Award per la sua attività di ricerca

È professore di Biologia a Pavia e direttore scientifico dell’Irccs Ospedale San Raffaele, nonché co-fondatore di BergamoScienza

Lo scienziato bergamasco Gianvito Martino vince il Claugus Award per la sua attività di ricerca
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Va al bergamasco Gianvito Martino, co-fondatore di BergamoScienza, il prestigioso premio Claugus Awards, assegnato dalla For a Better World Foundation. Come premio, oltre alla scultura denominata Unity e creata dall’artista guatemalteco Arturo de la Riva, 250 mila dollari da investire nel lavoro di ricerca.

Gianvito Martino è attualmente ordinario di Biologia applicata alla facoltà di Medicina dell’Università Vita-salute San Raffaele di Milano e direttore scientifico dell’Irccs Ospedale San Raffaele. Il riconoscimento gli arriva per il suo impegno nell’ambito della sclerosi multipla.

Beatriz Illescas, direttore della For a Better World Foundation, ha commentato così il riconoscimento: «Il lavoro dei ricercatori persegue molto di più di uno scopo accademico. È traduzione di una speranza in realtà, quella di trovare una cura per malattie ad oggi incurabili. L’impegno del professor Gianvito Martino e del suo team va sicuramente in questo senso, producendo un valore inestimabile per la società e per l’umanità tutta».

Nello specifico, le ricerche del professore hanno approfondito lo studio dei meccanismi che causano le malattie infiammatorie e degenerative del sistema nervoso centrale. Fra queste, in prima fila, c’è sclerosi multipla. Non solo, Martino si è occupato dello sviluppo di strumenti di terapia genica e di innovative cure con cellule staminali neurali.

A L’Eco di Bergamo il professore ha detto: «È un premio alla carriera, non per un esperimento particolare. L’idea di base, a cui mi sono dedicato in tutti questi anni, è sviluppare nuove terapie per la sclerosi multipla. Abbiamo portato avanti una serie di sperimentazioni, soprattutto in ambito preclinico, in laboratorio. Abbiamo vagliato con strumenti di intelligenza artificiale una serie di molecole - sono migliaia quelle sviluppate negli anni e per varie ragioni mai usate - per capire se ce ne sia qualcuna interessante per la cura della malattia».

Per Martino questo non è il primo dei premi ricevuti. Negli anni, ha conseguito numerosi riconoscimenti scientifici, tra i quali il Premio Rita Levi-Montalcini nel 1999 per essere stato tra i primi al mondo ad aver sviluppato nuove terapie basate sull’utilizzo della terapia genica e delle cellule staminali neurali.

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