Bolla?

Numeri record nell’edilizia, Confartigianato: «Crescita drogata, bisogna governarla»

Molte imprese hanno aperto sull’onda dei bonus governativi, spesso accettando commesse superiori alle loro possibilità: c’è il rischio di finire al tappeto con le banche

Numeri record nell’edilizia, Confartigianato: «Crescita drogata, bisogna governarla»
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Il settore dell’edilizia, nel giro di un anno, ha avuto una crescita del 10 per cento della massa dei salari, con quasi 89 milioni in totale a settembre e la stessa percentuale si è avuta nell’aumento del numero di imprese, con 1.700 realtà e gli addetti arrivati a quota 7.500. Questi i dati presentati da Edilcassa, che si allineano a quelli diffusi da Ance Bergamo, che riportava un aumento del 7 per cento della massa dei salari. Tuttavia, nella categoria non mancano le preoccupazioni, dettate da una crescita spropositata ed avvenuta nel giro di poco tempo, legata soprattutto all’utilizzo da parte dei clienti del Bonus 110 per cento.

La situazione è riportata oggi (martedì primo novembre) dall’Eco di Bergamo, che ha diffuso le dichiarazioni di Angelo Carrara, presidente di Confartigianato Bergamo, il quale l’ha definita una «crescita record» che tuttavia si presenta come «abnorme, spesso anche a scapito della qualità, bisogna governarla». Sarebbero infatti troppe le imprese nate dall’oggi al domani, sull’onda dell’euforia, le quali hanno preso commesse in numero superiore alle loro possibilità, «sotto la spinta dei bonus governativi, senza fare i conti con i prezzi record dei materiali e dell’energia».

Carrara ha raccomandato alle aziende di fare attenzione, perché potrebbero trovarsi sovraesposti con le banche e andare incontro al fallimento. Proprio per evitare situazioni del genere, Confartigianato sta promuovendo una serie di incontri e webinar per dare consigli utili agli imprenditori, riguardanti vari temi come i bonus edilizi in scadenza, la corretta gestione dell’impresa e il controllo dei suoi costi, insieme a quelli di produzione.

«Ero meno preoccupato nel 2012 quando, da presidente di Confartigianato Bergamo, ho dovuto affrontare forse una delle crisi più dure per l’edilizia bergamasca: allora i fondamentali c’erano, ora è tutto veloce, speculazione, guerra, crisi energetica, un mercato drogato dagli incentivi, si sta costruendo tanto a prezzi folli, ma poi siamo sicuri che si riuscirà a vendere senza rimetterci?» è stato il commento di Carrara.

Secondo le stime, comunque, la crescita per le imprese dell’edilizia dovrebbe continuare almeno fino ai primi mesi del 2023. Il 12 settembre scorso, inoltre, è stato firmato il contratto integrativo provinciale, che interessa 6.500 addetti operai e 600 impiegati dell’edilizia artigiana della Bergamasca, che prevede un incremento salariale di 556 euro lordi fino al 31 dicembre 2023, con una diminuzione del 5 per cento degli oneri a carico delle imprese.

Per quanto riguarda le prestazioni aggiuntive, previste dal nuovo contratto, si sta pensando a bonus per sostenere le spese dei lavoratori che hanno genitori nelle Rsa, così come ad un contributo per quelli più giovani per pagare le rette di asilo nido e scuola materna e dovrebbe diventare strutturale il contributo per l’acquisto della prima casa.

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