Comparto lattiero, costi troppo alti: «Margini di guadagno azzerati»
Il rischio, sottolineano Confai Bergamo e Confai Lombardia, è quello di una «contrazione della produzione»

Il comparto lattiero è sempre più in crisi. Una situazione di grande difficoltà, i cui margini di guadagno «si sono ormai di fatto azzerati». È l'allarme lanciato da Confai Bergamo e Confai Lombardia, alla luce degli ultimi report sull'andamento del comparto lattiero in Italia e in Europa.
Secondo i dati dell'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo e Agroalimentare, per un allevamento lombardo standard con dimensioni tra i cento e i duecentocinquanta capi da latte, produrre cento litri costa circa cinquantuno euro, cifra che si incrementa di due euro nel caso il latte sia destinato alla produzione di formaggi Dop.
«Possiamo facilmente renderci conto che la maggior parte delle aziende zootecniche della nostra provincia e, più in generale, della Lombardia, rischia di avere una gestione con segno negativo di fronte a qualsiasi minima fluttuazione nei prezzi dei fattori di produzione» sottolinea Enzo Cattaneo, segretario provinciale di Confai Bergamo.
Durante i primi nove mesi dell'anno, ad aumentare è stato anche il costo dei mangimi. Una media del 35 per cento in più, secondo l'indice dei prezzi delle materie prime elaborato periodicamente da Ismea, a cui si aggiunge l'incremento dei costi energetici a carico degli allevamenti che ha fatto segnare un +70 per cento nello stesso periodo di riferimento.
Per questo motivo, sottolinea Confai, «si starebbe delineando una tendenza degli allevatori a frenare la produzione nel medio periodo, ad esempio modificando la razione alimentare dei bovini, al fine di contenere l'incidenza del costo totale dell'alimentazione animale e ridurre le perdite».