Domani l'annuncio

Elezioni regionali: Pierfrancesco Maran si candida alle primarie del Partito Democratico

Il giovane assessore milanese rompe gli indugi, mentre dentro il partito si litiga sull'appoggio a Letizia Moratti

Elezioni regionali: Pierfrancesco Maran si candida alle primarie del Partito Democratico
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di Wainer Preda

Pierfrancesco Maran rompe gli indugi. L'assessore comunale alla Casa di Milano (del Pd), si candida alle primarie del Partito Democratico, mentre il Partito Democratico ancora tentenna sulla scelta del suo candidato alle prossime elezioni regionali.

È una situazione paradossale quella all'interno dei dem. Mentre infuria feroce la battaglia fra favorevoli e contrari a sostenere Letizia Moratti (che peraltro si è già candidata col Terzo polo), Maran decide di passare all'azione.

L'annuncio ufficiale della sua candidatura alle primarie interne al Partito Democratico, che dovrebbero stabilire il candidato presidente in Regione, verrà fatto in una conferenza stampa domani mattina, sabato 12 novembre.

«Lombardia 2023, la Grande Impresa. Vi aspetto domani, sabato mattina, alle ore 11.30 al Teatro Franco Parenti di Milano», ha scritto questo pomeriggio su Facebook Maran.

Nella locandina non ci sono i simboli del Pd. Ricalca le iniziative che Maran - delfino dell'eurodeputato ed ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia - va portando avanti da tempo con il suo tour "Cominciamo da capo", lanciato per promuovere un dibattito nel centrosinistra in vista delle primarie per le regionali.

Giovane, ma con esperienza amministrativa da vendere, Maran ha 42 anni. È assessore a Palazzo Marino dal 2011. "Mister Preferenze" - ne ha ottenute oltre novemila alle scorse amministrative - è stato confermato in giunta da Beppe Sala.

Per il Partito Democratico potrebbe essere l’uomo ideale su cui convergere per intercettare sia i voti della sinistra chic del capoluogo meneghino, sia quelli della base e andare anche oltre.

Maran ha visione politica. Due settimane fa si è presentato a Bergamo, in sala Galmozzi, affiancato dal sindaco Giorgio Gori (presente anche il segretario regionale di Azione, il bergamasco Niccolò Carretta) e ha parlato della necessità, per il centrosinistra, di ripartire dall'esperienza del civismo e dei sindaci delle città lombarde guidate dal Pd.

Un progetto ambizioso. Il giovane esponente dei dem quella sera ha parlato da candidato in pectore, allargando la sua analisi alla situazione regionale: trasporti non all’altezza, riforma sanitaria che non risolve i problemi.

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