Lirica

Donizetti Opera, “La favorite” apre il festival dedicato al compositore bergamasco

Sul palco anche un gruppo di donne di Bergamo nella parte delle passate “favorite del re”, donne di ogni età stremate dall’attesa e dimenticate

Donizetti Opera, “La favorite” apre il festival dedicato al compositore bergamasco
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Settimana d’apertura dell’ottava edizione del Donizetti Opera, festival internazionale dedicato al compositore, che si svolgerà dal 18 novembre al 4 dicembre 2022.

Titolo inaugurale è “La favorite”, capolavoro della maturità donizettiana su libretto di Alphonse Royer e Gustave Vaëz, che vide la luce all’Opéra di Parigi nel 1840. A Bergamo sarà in scena al Teatro Donizetti venerdì 18 novembre (ore 20), domenica 27 novembre (ore 15.30) e sabato 3 dicembre (ore 20), con l’anteprima Under30 martedì 15 novembre alle ore 17.

“La favorite” è proposta seguendo l’edizione critica preparata da Rebecca Harris-Warrick nella sua integralità, come da uso del festival, compreso il divertissement di danze e la cabaletta del duetto fra Léonor e Alphonse, che fu eseguita alla prima parigina e tagliata dopo alcune repliche per certe espressioni considerate troppo “forti” all’epoca.

Sul podio dell’Orchestra Donizetti Opera il direttore musicale del festival Riccardo Frizza, mentre la regia è firmata da Valentina Carrasco, che interpreta naturalmente l’opera dal punto di vista femminile. In scena un cast di assoluto rilievo con il mezzosoprano Annalisa Stroppa (Léonor), il tenore Javier Camarena (Fernand), il baritono Florian Sempey (Alphonse XI), e ancora Evgeny Stavinsky (Barthazar), Edoardo Milletti (Don Gaspar) e Caterina Di Tonno (Inès), Alessandro Barbaglia (un signeur). Il coro sarà costituito dagli elementi del Coro Donizetti Opera e da quelli dell’Accademia Teatro alla Scala diretti da Salvo Sgrò. In scena anche un gruppo di performer non professioniste selezionate in collaborazione con l’assessorato alle Politiche Sociali di Bergamo e il coordinamento dei Cte-Centri per Tutte le Età di Bergamo. Le scene sono di Carles Berga e Peter van Praet (anche lighting designer) i costumi di Silvia Aymonino, la coreografia di Massimiliano Volpini. L’allestimento è in coproduzione con l’Opéra National de Bordeaux.

Un’ora prima di ogni spettacolo, il Sentierone si anima con un pre-opera ideato da Valentina Carrasco con tutto il team creativo, con la partecipazione delle performer non professioniste e con il corpo bandistico musicale “Bèrghem Baghèt“. L’opera sarà disponibile in streaming (a pagamento) su donizetti.org/tv da domenica 27 novembre alle ore 15.30.

La vicenda ripercorre le gesta di un ex novizio che ha lasciato il convento per sposarsi e fa carriera nell’esercito grazie alla protezione del sovrano, senza sapere che sua moglie è stata (ed è?) la sua amante. Quando se ne rende conto, distrutto, sceglie di tornare in convento. Anche lei è devastata, lo raggiunge e gli muore fra le braccia. La storia ci dice quanto il teatro del tempo ‒ anche quello d’opera, uno spettacolo tradizionalmente “per famiglie” ‒ fosse capace di “mordere” la realtà contemporanea, toccando anche temi scottanti. Certo, con le dovute cautele e mediazioni (la censura era sempre in agguato), ma il dato di fondo restava.

«La vita delle favorite del re era, in qualche modo, una vita sprecata, vuota - spiega Valentina Carrasco -. Perché queste donne che perdono l’identità, che diventano appunto “le favorite” e basta, senza nome proprio, sono come dei fiori che non si aprono mai completamente. Le favorite passate o sparivano nel nulla oppure restavano chiuse nei palazzi reali ad appassire, un po’ dimenticate, a volte fino alla morte. Ho immaginato che chi danza nel divertissement siano le passate favorite del re, donne di ogni età, stremate dall’attesa e quindi un po’ allucinate o illuse. Non si tratta evidentemente di danza tradizionale, ma di una prestazione attoriale. Per attuarla, abbiamo invitato delle donne di Bergamo, che portano nel nostro spettacolo la forza e la verità di quel gruppo umano che, ai nostri giorni, subisce la stessa dimenticanza: gli anziani».

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