«Serve una risposta subito»

Bergamo chiede quaranta nuove licenze taxi, ma la Regione prende tempo

La recente assemblea Anci ha messo in luce le enormi lacune del servizio cittadino. E in vista ci sono gli eventi del 2023...

Bergamo chiede quaranta nuove licenze taxi, ma la Regione prende tempo
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Il Comune di Bergamo ha chiesto a Regione di Lombardia di attivarsi, per quanto di sua competenza, in modo da poter rilasciare quaranta nuove licenze per taxi relative alla città: una richiesta che Palazzo Frizzoni ha avanzato nelle scorse settimane per rinforzare il servizio, vista la crescita della domanda del servizio, anche in concomitanza con la ripresa robusta dei flussi di visitatori, ma anche raccogliendo il grido d’allarme dello stesso Cotabe (Comitato taxisti bergamaschi), che nelle scorse settimane ha parlato di difficoltà a garantire un servizio di alta qualità per via dei ranghi ridotti della categoria.

Palazzo Frizzoni cerca, quindi, di adeguare gli standard del servizio a quelli di una città che negli anni è molto cambiata, con un aumento del turismo di oltre il 60 per cento rispetto al 2014, ma anche con un incremento degli eventi e degli appuntamenti di respiro nazionale e internazionale, elementi che hanno mostrato i limiti dell’attuale rete taxi della città.

L’Amministrazione punta a rinforzare il parco circolante anche in vista, poi, dell’appuntamento 2023 con la Capitale della Cultura, iniziativa in vista del quale l’Amministrazione prevede un incremento della mobilità interna e dei flussi di visitatori. Uno “stress test” è stato rappresentato anche dall’ultima Assemblea Nazionale dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, che ha attirato alla Fiera di via Lunga oltre quattromila persone al giorno e che ha mostrato i limiti quantitativi del servizio taxi.

Alla richiesta del Comune non è seguito ancora un parere positivo da parte di Regione Lombardia, che, invece, rimanda la decisione sull’incremento delle licenze a un futuro studio nazionale sui fabbisogni dei Comuni per quel che riguarda l’adeguamento del servizio. Tempi, pertanto, non conciliabili con le necessità del capoluogo orobico e con l’allarme lanciato dal Comitato Taxi Bergamo.

«La necessità è quella di una risposta celere alla nostra richiesta - ha sottolineato l’assessore Stefano Zenoni -, soprattutto in considerazione dell’appuntamento 2023 con la Capitale Italiana della Cultura, manifestazione di livello nazionale e che certamente mette Bergamo e la Lombardia al centro dell’attenzione del Paese. Pur capendo la riflessione generale di Regione Lombardia, la risposta non può essere subordinata a tempi tecnici così lunghi come quelli previsti dal futuro studio nazionale. La nostra città aspetta un adeguamento del numero di licenze da tempo e abbiamo bisogno di avere il via a questa operazione il prima possibile. Siamo disponibili a valutare anche altre soluzioni che possano incrementare l'offerta di trasporto pubblico non di linea nella nostra città, ma è necessario che si attivi un confronto con la Regione».

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