Il Botticelli prestato dalla Carrara a PwC solleva critiche: «Un'operazione pubblicitaria»
Parla il Comitato Bergamo Bene Comune dell'iniziativa che ha portato il "Ritratto di Giuliano De' Medici" sulla cima di Torre PwC a Milano
«Vi piacerebbe avere in casa, per un po', un capolavoro dell'Accademia Carrara? Magari un autentico Botticelli? Bè, in fondo non è poi così impossibile: basta che abbiate soldi a sufficienza e che diventiate membri della Fondazione e il gioco è fatto. Del resto è proprio quello che sta succedendo nella realtà».
Con queste parole il Comitato Bergamo Bene Comune parla di "Sguardi dalla Torre - Botticelli", l'iniziativa frutto del sodalizio tra PwC e Accademia Carrara che ha portato il "Ritratto di Giuliano De' Medici" di Sandro Botticelli in mostra all'ultimo piano della Torre PwC a Milano. Lo studio PwC Italia è infatti recentemente diventato co-fondatore della Fondazione Bergamasca, contribuendo - tra l'altro - al percorso di riqualificazione e recupero dei tremila metri quadrati di giardino attorno agli spazi della pinacoteca bergamasca, che prenderà il nome di "Giardini PwC".
«Nessuno fa niente per niente, si sa - sottolinea, però, il Comitato nella sua nota - e forse l'intitolazione ufficiale dei giardini del museo non sarà parsa una contropartita sufficiente né adeguata alla munifica elargizione da parte del privato. E allora che fare? L'occasione è arrivata con la chiusura temporanea della Carrara per il cosiddetto "riallestimento"». Che per il Comitato non è altro che «un drastico ridimensionamento degli spazi, già insufficienti, dell'esposizione permanente, con conseguente dimezzamento delle opere esposte, al fine di ricavare all'interno della stessa pinacoteca gli spazi da destinare alle "grandi" e piccole mostre temporanee».
Chiusa la Carrara, aggiunge il Comitato, «il Giuliano De' Medici di Botticelli cambia temporaneamente casa e, guarda caso, finisce magicamente proprio a casa di PwC, a dare lustro alla nuova sede di Milano nel grattacielo progettato dall'archistar Libeskind. Naturalmente l'operazione viene presentata come parte di un programma "culturale" che prevede di portare l'arte dell'Accademia Carrara in "posti inusuali" come gli otto ascensori della Torre PwC e la hall del grattacielo».
Bergamo Bene Comune non ha dubbi: «Si tratta indubbiamente di un'operazione pubblicitaria. Sicuramente lo è a favore di PwC, resta tutto da dimostrare che lo sia anche a favore della Carrara. "Sguardi dalla Torre - Botticelli" è il titolo dell'iniziativa che vorrebbe collocarsi nell'ambito dell'attività di valorizzazione, "conoscenza e conservazione" del patrimonio artistico e culturale sostenute da PwC. Peccato però che ogni spostamento, anche piccolo, di opere come questo Botticelli comporti inevitabilmente il fatto di esporle a rischi, ineliminabili, di danneggiamento se non addirittura di perdita».
«Il rischio zero - aggiunge - non esiste. Motivo per cui esse andrebbero spostare, e quindi prestate, con grande oculatezza e solo per mostre di comprovato alto valore artistico-scientifico. Non è questo il caso. Viene sempre più da chiedersi per quali meriti Bergamo si sia aggiudicata l'ambito riconoscimento di Capitale della Cultura e, soprattutto, di quale concetto di "cultura" il Comune di Bergamo - proprietario della pinacoteca e primo responsabile della conservazione dei suoi capolavori – intenda rendersi esempio a livello nazionale. Noi continuiamo a chiederci: davvero una fondazione privata è nell'interesse pubblico?».