Basta “gelato come una volta”: in viale Papa Giovanni ha chiuso Grom
Dopo 16 anni il marchio lascia il centro di Bergamo: non si sa ancora chi occuperà quelle vetrine
Non è che il marchio vada male. Semplicemente il format “gelateria” non è più tra le priorità di Unilever, che nel 2015 ha rilevato il marchio Grom. Così, dopo una raffica di chiusure nel 2020, il 20 novembre ha abbassato definitivamente le saracinesche anche la gelatiera Grom di viale Papa Giovanni XXIII, a Bergamo.
«Dopo 16 anni insieme, chiudiamo il negozio di Bergamo – si legge sul cartello appeso alla vetrina del negozio -. Vi ringraziamo per i gelati condivisi in questi anni». Non si sa ancora chi andrà a occupare quegli spazi.
Per gli appassionati del brand bisogna ora passare dai supermercati. Unilever ha infatti puntato fin dall’inizio sulla grande distribuzione. Grom non si mette al livello degli altri ma si propone in uno freezer esclusivo, come dire “io sono diverso, non sono come gli altri gelati”. Anche nel prezzo, decisamente superiore.
La storia
Grom nacque nei primi anni Duemila. A fondarlo due amici non ancora trentenni - Federico Grom e Guido Martinetti - che nel 2003 decidono di aprire un gelateria a Torino (in piazza Paleocapa) con un investimento di poco più di 30mila euro a testa ma con un'idea di marketing forte che decanta il chilometro zero (tutte le materie prime arrivano da una fattoria nella Langhe) e il concetto di tradizione da vecchia “gelateria di una volta” con uniformi old style e il gelato riposto nel pozzetto, e non con le canoniche vasche con gelato a vista.
Nel giro di pochi anni i nostri non solo allargano la catena in Italia, ma volano a New York dove la formula piace ancora di più che in Italia.Le gelaterie aumentano, entrano tre nuovi soci industriali tra cui Illy e un fondo giapponese e nel 2011 il fatturato è di 23 milioni.
Grom, con la comunicazione e la propria immagine coordinata, dà l'aria di essere una gelateria artigianale, ma in realtà non lo è. La produzione delle miscele liquide (pastorizzate o meno) avviene a Mappano, vicino a Torino, dove le miscele vengono imbustate, gusto per gusto e poi surgelate.
L'approdo dei supermercati
Con il passaggio a Unilever, invece di concentrarsi per rafforzare il brand in un'ottica premium, si decide di fare un'estensione di linea. Iniziano quindi a comparire nei supermercati e nei bar i congelatori a marchio Grom, pieni di ghiaccioli preconfezionati. Addio “artigianale”, anche nel senso della comunicazione. E arriviamo al giorno d'oggi con la chiusura progressiva delle gelaterie.