la strategia dei supermercati

Grom, chiudono undici gelaterie. Bergamo resiste

Grom, chiudono undici gelaterie. Bergamo resiste
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Il «Gelato come una volta» lo trovi sul viale Papa Giovanni XXIII a Bergamo. È quello firmato da Grom. Ma ancora per quanto? I fondatori e soci del marchio Grom, Guido Martinetti e Federico Grom, nel 2015 hanno venduto la loro azienda a Unilever, la multinazionale anglo-olandese proprietaria di alcuni tra i marchi più diffusi nel campo dell'alimentazione, delle bevande, dei prodotti per l'igiene e per la casa. È presente in 90 Paesi, con 200 filiali distribuite in tutto il mondo. Il gruppo industriale controlla Algida, Findus, Bertolli, Lipton, Calvè, Knorr, Santa Rosa, Svelto, Coccolino, Cif, Lysoform, Dove, Sunsilk, Mentadent e Axe. Parrebbe una garanzia per il gelato acquistato dai Grom. E invece cosa succede? Da quando Grom è passata a Unilever, la multinazionale ha chiuso undici gelaterie in Italia, tra cui anche quella storica di Torino, dove tutto ebbe inizio. Grom diventerà un barattolino di gelato che troveremo nei frigoriferi dei supermercati, venendo meno uno degli aspetti fondamentali della forza del brand, quello del gelato “sciolto” fatto con i prodotti esclusivi garantendo la genuinità a chilometro zero. I gelati di Grom saranno venduti, oltre che nei supermercati, anche con nuovi format come i chioschi o su strada portati dalle biciclette-gelato. Per il momento gli affari sul viale Papa Giovanni XXIII a Bergamo vanno bene e assicurano dai vertici che non c’è motivo di cambiare il format.

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