Cinque notizie che non lo erano Per dirne una: gli hamburger eterni

1. Il cancro è tutta colpa della sfortuna
THANKYOU BBC!! Smoking doesn't cause cancer. It's just bad luck
— Kevin Unwin (@kevounwin) 2 Gennaio 2015
Meno di un mese fa tutti i media hanno parlato di una pubblicazione che ha scosso il mondo della medicina, dacché rivelava che almeno i due terzi dei tumori fossero causati principalmente dalla sfortuna. La ricerca ha messo in crisi tutte le convinzioni di chi ha sempre svolto una vita sana, convinto di poter diminuire le possibilità di ammalarsi. Era stato un mezzo trionfo invece per i fumatori e tutti i meno attenti alla salute, che, pur godendo dei propri vizi, si sono sentiti (finalmente) al sicuro da dirette conseguenze.
L’OMS si era espressa in maniera molto critica già nei giorni successivi, ma ora è la stessa rivista Science, responsabile della pubblicazione, a fare una decisa marcia indietro, pubblicando sei articoli che di fatto smentiscono quanto detto nel mese di gennaio: a finire sotto accusa è soprattutto il metodo con cui lo studio era stato condotto, poiché prendeva in considerazione solo tumori rari, evitava quelli più comuni e interpretava in maniera discutibile i risultati. La valenza della ricerca è stata quindi ridotta ai minimi termini, l’errore di valutazione sembra essere stato attribuito alla complessità dell’argomento. La stessa reporter di Science, per rispondere alle polemiche suscitate, aveva spiegato già nelle scorse settimane che la difficoltà di fare informazione scientifica può causare spesso interpretazioni scorrette. Una bella smentita anche qui.
2. Michelle Obama censurata dalla TV saudita
È circolato online un video che mostra alcune immagini riprese dalla televisione saudita, relative alla visita istituzionale del Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e della first lady Michelle. La figura della donna appare oscurata con un effetto video che la rende irriconoscibile (soltanto l’affiancamento delle immagini originali permette di identificarla).
La motivazione di tale gesto è stata ricondotta alla decisione di Michelle Obama di non portare il velo, un indumento sacro per le donne del posto, obbligate ad indossarlo in Arabia Saudita addirittura dalla legge, pena severissimi provvedimenti. Per alcuni si è trattato di un vero e proprio affronto alla democrazia e una mossa poco saggia, considerando che la first lady ricopre comunque un ruolo istituzionale.
L’originalità del filmato è stata però messo in discussione da un reporter del Wall Street Journal presente in Arabia Saudita, che ha testimoniato di aver visto le immagini direttamente dalla televisione araba, senza alcuna censura che nascondesse Michelle Obama. La questione è stata definitivamente chiusa con l’intervento dell’ambasciatore saudita a Washington, che ha assicurato «Saudi TV ha mostrato tutta la cerimonia all’aeroporto ed al Palazzo e nulla è stato oscurato».
3. Il Re di Giordania guiderà un F16 durante gli attacchi all’Isis
Secondo quanto riportato, il Re di Giordania Abdullah II avrebbe dichiarato di avere intenzione di impiegarsi personalmente nella guerra all’Isis, pilotando un caccia da guerra F16 nei raid sul territorio attualmente controllato dai terroristi. Il primo a parlarne è stato il Daily Mail, ma in pochi si sono preoccupati di leggere a fondo l’articolo, all’interno del quale si spiega chiaramente come non esistano attualmente prove concrete di questa notizia.
Il dittatore giordano ha conquistato un piccolo gruppo di ammiratori in Italia, in molti hanno espresso il desiderio di vedere i nostri rappresentanti politici in prima linea a sconfiggere il terrorismo, e soprattutto hanno esaltato il coraggio di re Abdullah II.
In realtà la fonte originale di questa non-notizia è un senatore americano, che avrebbe sentito il Re di Giordania citare una frase di un film di Clint Eastwood: «Qualunque uomo vedo là fuori, lo ucciderò». Oltre alla mancanza oggettiva di reali riscontri, a togliere ogni dubbio è una nota di carattere tecnico, pare infatti che Re Abdullah non sappia pilotare un F16, ma sia soltanto un pilota di elicotteri.
4. L’hamburger di McDonald’s che non si decompone
Le catene di fast-food non sono certo conosciute per il loro contributo ad una dieta sana, tanto che gli esperti di alimentazione consigliano di frequentarle con moderazione, se non di evitarle totalmente. Una delle accuse più ricorrenti, in particolare al colosso McDonald’s, riguarda la quantità di conservanti e l’aggiunta in generale di sostanze chimiche agli alimenti per migliorarne l’aspetto e la durata.
La scorsa settimana anche Repubblica ha trattato l’argomento, mostrando la fotografia di un panino di McDonald’s risalente alla chiusura dell’ultimo locale in Islanda nel 2009 ed ancora intatto, seppur malconcio. Diverse persone hanno messo in evidenza come in particolare gli hamburger serviti dalla multinazionale non producano muffa, e come dopo settimane o mesi sembrino ancora in buono stato.
In pochi però sanno che lo stesso esperimento, riprodotto con alimenti di consumo comune, ha riproposto gli stessi risultati: la mancanza di muffa infatti sembra essere dovuta allo spessore ed alla superficie dell’hamburger, che, facendo evaporare l’acqua al suo interno molto velocemente, non permette ai batteri di proliferare.
5. Elvir, il bambino magnetico
Tra le notizie più curiose della settimana c’è sicuramente quella di Elvir, soprannominato «il bambino magnetico» per la sua particolare capacità di attrarre con il proprio corpo oggetti composti di metallo. Sia Il Corriere della Sera che Repubblica ne hanno parlato, mostrando le fotografie del ragazzino a torso nudo, a cui aderivano oggetti di ogni genere, dalle monete ai cucchiai fino alle cover di plastica di alcuni telefonini. La prima nota stonata riguarda proprio quest’ultimo oggetto, poiché, se davvero - come dice il Corriere - Elvir ha il potere di attrarre i metalli «come una calamita», è improbabile che lo faccia anche con la plastica.
La bufala dell’uomo magnetico non è nuova, ed infatti è già stata smascherata da alcuni anni con la spiegazione più semplice: non si tratta di magnetismo, ma di semplice attrito. Il più banale dei trucchi, riproducibile da chiunque. Non è infatti il magnetismo a mantenere gli oggetti aderenti al corpo del bambino, ma semplicemente il sudore, che “incolla” temporaneamente qualsiasi oggetto che abbia una a superficie piatta e un peso ridotto.
Tutti i casi analizzati negli anni si sono rivelati una truffa: le persone che si vantavano di questi poteri si servivano del semplice sudore o di sostanze appiccicose per aumentarne l’efficacia. Per dire: lo stesso esperimento riproposto con un velo di borotalco sulla pelle non ha mai funzionato.