Il tema si ripresenta: chi gioca tra Zapata e Hojlund? È il tempo del danese
Il riferimento avanzato della Dea contro l'Eintracht e nelle altre amichevoli potrebbe essere in pianta stabile il giovane arrivato in estate
di Fabio Gennari
Quattro amichevoli, un mese di lavoro per capire di più sul tema che probabilmente caratterizzerà in modo importante le prossime settimane di mercato: come si risolve il dualismo Zapata-Hojlund? Come risolvere questo dualismo offensivo? Considerando che è tornato a disposizione anche Muriel e che ci sono Boga e Malinovskyi in uscita, la questione è importante e prima di tutto strategica. Non possono andare via in tanti senza che arrivi nessuno, quindi cosa fare?
Se non ci fossero state le parole di Gasperini prima e dopo l'Inter, staremmo a discutere di altro. In attesa della prima conferenza stampa utile per capire se la visione del tecnico sia cambiata dopo il viaggio a Boston, restano i fatti: il classe 2003 prelevato dallo Sturm Graz ha bisogno di giocare per crescere, il colombiano è a due gol dal record assoluto di Doni in A con la Dea (69, il numero 91 è a 67) ma la sua condizione atletica è tutta da migliorare e ricostruire. Pensare a Hojlund titolare con il classe 1991 di Calì alternativa di lusso sembra davvero la scelta più giusta.
Che nel medio periodo (diciamo tra gennaio e giugno 2023) la società orobica debba fare scelte di prospettiva è abbastanza evidente. Sia Zapata che Muriel, soprattutto per gli acciacchi continui degli ultimi anni e senza dimenticare che il numero 9 di Santo Tomas è in scadenza 2024, sono due uomini mercato da gestire al meglio.
Questo non vuol dire privarsene a cuor leggero, ma cercare di mixare necessità di campo con strategia e intelligenza: tutti gli allenatori di vertice si trovano alle prese con questi problemi, la riconoscenza viene dopo il bene della squadra e il tempo di Hojlund titolare in pianta stabile sembra davvero arrivato. Con il massimo rispetto per tutti.