Inaugurato l'1 dicembre

La pizza buona (per davvero) è da Pit'Sa, in via Pitentino a Bergamo

Il nuovo locale aperto in città. Menù adatto anche a vegani o a chi ha intolleranze. Nel team sette ragazze e ragazzi con sindrome di Down

La pizza buona (per davvero) è da Pit'Sa, in via Pitentino a Bergamo
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di Andrea Rossetti

«La volontà è quella di riempire il cuore dei nostri clienti. Prima di tutto, però, puntiamo a riempire il loro stomaco»: è riassunto in questa frase di Giovanni l’obiettivo di Pit’Sa, pizzeria inaugurata l’1 dicembre in via Pitentino 6 (di fianco al PalaIntred).

E se la “fame” degli avventori viene nutrita attraverso pizze con materie prime di alta qualità, i loro cuori, invece, possono nutrirsi attraverso l’incontro con le ragazze e i ragazzi affetti dalla sindrome di Down che lavoreranno nell’attività.

Nutrire, soddisfare, ma anche raggiungere l’inclusione sociale di «persone che spesso vengono chiuse in comunità senza la possibilità di costruirsi un futuro», spiega Valentina, moglie di Giovanni e altra metà di un progetto ambizioso e bello. «In questi mesi - continua Valentina - abbiamo incontrato diverse volte i ragazzi che lavoreranno con noi (sono sette e avranno un contratto di tirocinio extra-curriculare, ndr). Ci siamo conosciuti, li abbiamo formati. Il loro sogno è essere autonomi, ma la nostra società non glielo consente. Noi vogliamo dar loro una mano».

La squadra di Pit'Sa, nuova pizzeria in via Pitentino 6, a Bergamo

Il nome del locale, Pit’Sa appunto, dice già molto. «Si legge “pizza”, ma si scrive “pit’sa”. Lo vedi diverso, ma si legge uguale. È un po’ la nostra essenza: proponiamo pizze “diverse” per tipologia e ingredienti, ma buone. Allo stesso tempo, lavoriamo con giovani all’apparenza diversi, ma in realtà normalissimi», racconta ancora Valentina. La quale, di professione, faceva la tatuatrice, ma ora è a capo della brigata in cucina.

Il risultato finale è una pizza dall’impasto morbido e leggerissimo, guarnito con una salsa di pomodoro dal sapore ricco (ne viene sempre servita un po’ a parte così da poterci “puciare” il cornicione) e altri prodotti del territorio.

Ah, piccolo particolare: niente salumi. «È una scelta che, per una pizzeria, può apparire stramba - spiega la titolare -, ma figlia della volontà di essere inclusivi anche nel menu. Cerchiamo di andare incontro alle necessità alimentari di chiunque, così che anche vegani o persone con allergie alimentari possano sentirsi a casa e gustarsi un’ottima pizza senza imbarazzi o preoccupazioni».

Pit’Sa è il risultato finale di un percorso di vita per la coppia veneta - ma ormai bergamasca di adozione - che ha deciso di aprirlo (...)

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