L'influenza picchia duro in Bergamasca: non si era mai vista una stagione così
Più colpiti i bambini. I numeri di questa stagione sono i peggiori degli ultimi 14anni. Picco raggiunto in grande anticipo
di Angela Clerici
Siamo sempre nella fascia “molto alta” per quanto riguarda la diffusione dell’influenza in Bergamasca e in Lombardia. Il picco, superiore ai venti casi per mille abitanti, è stato raggiunto una quindicina di giorni fa, ma ancora in questa settimana ci troviamo al di sopra dei quindici casi per mille abitanti.
Un’incidenza assai superiore a quella del Covid. L’influenza vera, portata dal virus A (H3N2) e chiamata “Australiana”, di norma porta a tre-quattro giorni di febbre che può andare anche oltre i trentanove gradi.
Gli altri sintomi si conoscono e vanno dalla grande stanchezza ai dolori articolari, mal di testa, dolori alle ossa, problemi alle vie respiratorie (tosse e mal di gola soprattutto). Se non subentrano complicazioni, la guarigione risulta completa in circa una settimana. Più colpiti dall’Australiana sembrano essere i bambini, la cui guarigione richiede dai cinque ai dieci giorni; non pochi si trascinano un senso di stanchezza anche per altri giorni.
I dati forniti dal bollettino InfluNews (sorveglianza delle sindromi simil-influenzali in Lombardia, coordinata dal Ministero della Salute) sono forniti da 184 medici-sentinella, che hanno inviato le informazioni sulle sindromi influenzali dei loro assistiti; il dato di quest’ultima settimana, la cinquantesima dell’anno (dal 12 al 18 dicembre), è di 15,4 casi ogni mille assistiti, un numero ancora molto alto rispetto alla media, pur essendo in calo rispetto alle due settimane precedenti.
Molto colpita, come accennavamo, la fascia pediatrica: nell’ultima settimana (...)