Rinviata decisione sull'estradizione di Silvia Panzeri e ricorso contro il sequestro dei conti
Gli avvocati della donna hanno chiesto la revoca dei domiciliari per la loro assistita, in alternativa la libertà o l’obbligo di firma
I giudici hanno rinviato al 16 gennaio prossimo la decisione sulla richiesta di estradizione in Belgio di Silvia Panzeri, figlia dell’ex eurodeputato Antonio, indagati entrambi per lo scandalo Qatargate sulla presunta rete di corruzione orchestrata da Qatar e Marocco per influenzare le decisioni a Bruxelles.
Si attendono documenti dal Belgio
La sentenza sarebbe dovuta arrivare oggi (martedì 3 gennaio), ma la Corte d’Appello di Brescia ha ricevuto notizia della mancata consegna della relazione sulle carceri, richiesta dalla difesa della Panzeri il 20 dicembre scorso. Gli avvocati infatti si erano opposti alla richiesta di estradizione, facendo riferimento a presunti problemi di sovraffollamento degli istituti detentivi di quel Paese e si attendevano i documenti dalla capitale belga, che però non sono ancora arrivati.
La posizione di moglie e figlia di Panzeri
I legali Angelo Del Riso e Nicola Colli hanno inoltre chiesto la revoca dei domiciliari. La motivazione è che, essendo un avvocato anche lei, necessita di seguire i propri clienti, per cui hanno proposto il ritorno in libertà o, in alternativa, l’obbligo di firma. La decisione dei giudici arriverà entro cinque giorni.
Presto dovrebbe inoltre arrivare la decisione della Cassazione sull’estradizione della moglie di Panzeri, Maria Dolores Colleoni, dato che la difesa aveva fatto ricorso. Nel frattempo, la magistratura di Bruxelles ha chiesto al Parlamento europeo di togliere l’immunità all’eurodeputato italiano Andrea Cozzolino e all’italo-belga Marc Tarabella, tra i nove indagati dell’inchiesta.
C’è infine la questione dei conti sequestrati: come riportato dal Corriere Bergamo, su quello di Silvia Panzeri si sono trovati duecentomila euro, su quello dei genitori, cointestatari, quarantamila euro. Il gip di Bergamo, su richiesta della Procura, ha chiesto il sequestro anche per i conti di Luca Visentini, ex segretario della Confederazione internazionale dei sindacati, e di Francesco Giorgi, ex collaboratore di Panzeri e compagno di Eva Kaili, decaduta dal ruolo di vicepresidente del Parlamento europeo, che raccoglievano in tutto quindicimila euro.
Gli avvocati della famiglia Panzeri hanno fatto ricorso contro il sequestro nella giornata di ieri (lunedì 2 gennaio) e l’udienza, che sarà in via Borfuro probabilmente settimana prossima, non è stata ancora fissata.