Bergamo, svolta al Sacro Cuore: diventerà un "villaggio sociale"
Nessun condominio nell’area della ex scuola. Ospiterà nido, Casa della comunità e residenza per disabili. Ma non solo
di Angela Clerici
È uno degli interventi architettonici più belli della città nella seconda metà del Novecento: è il complesso delle Figlie del Sacro Cuore che si trova a lato del viale Giulio Cesare, in via Ghirardelli, appena oltre la Morla. A due passi dallo stadio.
Le suore hanno chiuso la scuola tre anni fa e da allora si è cominciato a discutere del futuro di quel complesso architettonico. Le suore avevano pensato alla vendita: chiusa la scuola, la parte conventuale era ridotta ai minimi termini, per la congregazione il costo di manutenzione era diventato insostenibile. Ma che cosa farne di un luogo così bello e grande?
Si era fatta l’ipotesi di un’altra scuola, si era parlato di un interessamento dell’Imiberg. Invece, nelle scorse settimane è arrivata la notizia: il fondo immobiliare sociale Redo si è mosso per acquistare tutto il complesso in modo da farne un “villaggio sociale” in collaborazione con il Comune di Bergamo.
Una buona notizia per la città: non l’ennesimo intervento di edilizia lussuosa per gente ricca, ma una nuova possibilità per persone in difficoltà. Il Consiglio comunale ne ha discusso nelle scorse settimane, il progetto era stato visto e approvato dalla giunta in precedenza. Il luogo verrà riqualificato, parzialmente trasformato, ma l’aspetto estetico resterà quello di oggi.
Il progetto dell’Angelini
Il convento, la scuola e la chiesa vennero progettati dall’architetto Sandro Angelini a metà anni Cinquanta e la struttura fu completata nel 1959. A ben vedere, anticipava quanto fatto poi nell’area di Monterosso all’inizio degli anni Sessanta con la nascita del quartiere popolare modello che ancora oggi ammiriamo.
Angelini disegnò edifici cercando soluzioni estetiche contemporanee, che tuttavia non abbandonavano il concetto di armonia delle proporzioni e dei materiali, per questo si rivolse al classico mattoncino rosso oppure ocra che verrà poi utilizzato anche per Monterosso.
Dice l’assessore ai servizi sociali, Marcella Messina: «La trattativa è arrivata a buon punto e si può immaginare che l’opera sarà pronta nel 2025. Sarà un villaggio a scopo sociale che prima di tutto risponderà all’esigenza dell’Asst per la Casa di Comunità. Al Comune andrà lo spazio della scuola materna che diventerà un luogo polivalente, magari adatto al coworking; ci sarà anche una residenza sanitaria per disabili della cooperativa Lavorare Insieme e troveranno posto alloggi protetti per circa mille metri quadrati della cooperativa Le Bonne Semence. Sono previsti anche degli alloggi sociali che resteranno al fondo Redo e un asilo nido».