Treviglio, il dottor Cilluffo dovrà cessare l'attività di medico (anche se lui non vorrebbe)
È l'unico ad effettuare il servizio Cad per chi non ha un medico, ma è costretto ad andare in pensione per un decreto regionale
Non bastavano i quasi sedicimila cittadini in tutta la Bergamasca senza medico di base. Dal prossimo 7 febbraio se ne aggiungeranno circa duemila. Ancora una manciata di settimane e il dottor Antonino Cilluffo, alla vigilia del suo settantesimo compleanno, sarà costretto a cessare la propria attività di medico. Ordini "dall'alto": un decreto regionale in vigore da gennaio obbliga infatti il pensionamento per i medici che raggiungono i settant'anni di età.
A nulla è valso, come riportano i colleghi di Prima Treviglio, chiedere una proroga ad Ats Bergamo: gli è stata negata. Alla luce della disperata situazione medica in cui versa l'intera provincia e - in particolare - la Bassa, la vicenda appare come un colpo basso non solo a chi è "orfano" di medico, ma anche ai circa duemila assistiti del dottor Cilluffo che si ritroveranno, di punto in bianco, senza assistenza primaria.
Accoglie un centinaio di cittadini al giorno
Il dottor Cilluffo, infatti, è l'unico in città a effettuare il servizio Cad, ovvero la continuità assistenziale diurna per chi il medico non ce l'ha. Nel suo ambulatorio di via Bignamini, dove passa ben 54 ore a settimana, accoglie ogni giorno un centinaio di cittadini senza medico, tutti i giorni - sabato mattina incluso -, a cui si aggiungono gli assistiti "ufficiali" e i pazienti del suo ambulatorio dentistico, che invece rimarrà aperto.
Cilluffo è riuscito, nel suo piccolo, a oltrepassare il macchinoso sistema di prenotazione in farmacia - sia per ricette che per certificati di malattia -, consentendo l'accesso diretto all'ambulatorio in orari differenti per i suoi assistiti e per i cittadini in cura al Cad. A soffrire maggiormente di questa nuova batosta sanitaria saranno pazienti cronici, anziani, coloro che non possono spostarsi autonomamente.
Sono 15.880 i cittadini in tutta la provincia senza un medico di base. A Treviglio, la scorsa settimana, si è insediato il dottor Jacopo Roncali: in migliaia hanno passato la notte collegati al computer nel tentativo di accaparrarsi uno dei mille posti disponibili. L'auspicio è che nelle prossime ore l'appello di Cilluffo non resti inascoltato e che qualcuno (magari dal mondo politico) prenda a cuore la vicenda, permettendo al dottore di proseguire con la propria attività in questa situazione di reale emergenza.