La "Bottega del Drago" apre a Santa Brigida: un bed and breakfast da leggenda
Il laboratorio di uno strambo alchimista, ricavato da quello che un tempo era un fienile: è la nuova creazione del brembano Giampiero Bianchi, nel segno di NatuRooms
di Eleonora Busi
Narra la leggenda che a pochi metri dalla cima del Monte Filone, montagna dirimpetto al piccolo Comune di Santa Brigida (in alta Valle Brembana), all'interno di un'ampia grotta detta volgarmente büsa ancora oggi esistente vivesse un mostruoso drago. Dorso gibboso, squame giallastre, enormi zampe dai lunghi artigli, lunga coda che terminava con una unghia nera e tagliente, sulla lingua un diamante enorme. Un vero e proprio mostro che ogni estate si risvegliava puntualmente dal suo letargo e ogni estate - altrettanto puntualmente - terrorizzava un'intera vallata.
Un giorno, dopo aver attaccato e decapitato un uomo, sparì per sempre. Di lui più nessuna traccia, se non l'eco di una leggenda che vive e resiste ancora oggi, tramandata di generazione in generazione. E se quel drago non se ne fosse andato, ma avesse invece deciso di diventare l'aiutante di uno strambo e taciturno alchimista? Un "finale alternativo" che emerge con forza tra i locali de "La Bottega del Drago", l'ultima creazione del brembano Giampiero Bianchi - già "papà" di "Urban Rooms" (il B&B più piccolo d'Europa) a Piazza Brembana e di "Natur Air Suite", struttura ricavata da un aereo postale francese unica nel suo genere che si trova a Brembate di Sopra.
Proprio come i suoi "fratelli", anche La Bottega del Drago - aperta lo scorso 28 gennaio - fa parte del circuito NatuRooms e ne segue la filosofia trainante: «Vivere un'esperienza», ricorda Bianchi. Il padrone di casa ci accompagna nella sua nuova "creatura", una struttura a tre piani ricavata da un vecchio fienile, dotata di tutti i comfort per un soggiorno che si fa strada tra relax e avventura, alla scoperta delle bellezze di Santa Brigida e di ciò che la circonda. L'atmosfera, l'ambientazione, l'incredibile cura del dettaglio, sono frutto di un sapiente lavoro di riciclo. Un marchio di fabbrica in casa NatuRooms. «Non compriamo nulla che possa risultare invasivo - sottolinea Bianchi -. Il nostro obiettivo è restituire la vita a vecchi materiali. Renderli nuovamente funzionali».
Relax, avventura e prodotti del territorio
Il primo piano è un tripudio di ampolle, tutte originali, moccoli di candele consumati, vecchie lanterne, antichissimi libri risalenti al 1600: l'alchimista è un "animale notturno", lavora, sperimenta, crea al buio. Il suo bancone diventa un angolo cucina, la stanza è un bel soggiorno con una chicca molto gradita ai primi visitatori che hanno avuto la fortuna di provarla: una rarissima vasca da bagno in lamiera dell'Ottocento con fondale in legno, che Bianchi ha fatto restaurare, posizionata di fronte al camino a legna. Romantico è dire poco. Il piano terra è quello del riposo, dove le origini di fienile permeano l'intera stanza. A partire dai letti, realizzati in legno ma con materasso di legno e paglia (come quelli di una volta), il soffitto ancora conserva le vecchie tavole di legno con tanto di paglia che pende, i comodini una volta erano mangiatoie.
Poi c'è il piano inferiore, dove è il relax a farla da padrone. Pavimento in raro cotto esagonale del 1700 recuperato in Umbria, un'ampia doccia e soprattutto la sauna, una vera coccola. È proprio qui, tra i caldi vapori sprigionati dalla sauna, che il drago (ora ingabbiato) della leggenda - attorno a cui gravita l'intero concept della struttura - ha trovato dimora. Anche se il suo aspetto è più buffo che terrificante. «Come benvenuto prepariamo loro una "merenda del boscaiolo" che si rifà alla tradizione brembana, quando i nostri avi si accontentavano di un po' di pane e burro» spiega Bianchi, che quando si tratta di prendere per la gola i suoi ospiti con le prelibatezze del territorio non ha rivali.
«La merenda comprende quindi il pane, che acquistiamo al forno "Non solo pane", il burro dell'Azienda Agricola Salvini Mattia, la marmellata dell'Azienda Agricola La Contea di Cugno e il vino bio della Tenuta Casa Virginia, che tra l'altro porta proprio il nome della leggenda». Tutte realtà (ad eccezione della Tenuta Casa Virginia, che è di Villa d'Almè) che abitano il territorio di Santa Brigida. «Al mattino, all'orario concordato, facciamo arrivare la colazione attraverso una carrucola. Un'idea simpatica - prosegue Bianchi -: Nel cestino ci sono latte fresco, gli yogurt della Latteria di Branzi, pane fresco, succhi di frutta, marmellate, biscotti e mele».
A guadagnarci è anche il territorio
Il soggiorno medio è di una notte: La Bottega del Drago, come le altre strutture di NatuRooms, infonde gran parte delle sue energie nell'aspetto esperienziale, che non riguarda solamente il soggiornare all'interno di un vecchio fienile, in quella che è idealmente la bottega di un alchimista immerso in una leggenda vecchia di millenni, ma è anche saper orientare gli ospiti alla scoperta del territorio che - a sua volta - ci guadagna in termini turistici.
«C'è il Monte Filone, a cui ci si arriva in mezz'oretta. Oppure il Monte Avaro, specialmente per chi ha bambini, dove è possibile fare passeggiate all'aria aperta in estate o ciaspolare nella neve durante l'inverno» aggiunge il titolare, che ci confessa di essere parecchio soddisfatto dai primi riscontri ricevuti. Recentemente anche il travel creator Giovanni Arena (che vanta migliaia di follower tra Instagram e TikTok) vi ha fatto tappa, documentando il suo soggiorno tramite una serie di stories. «Non c'è soddisfazione più grande di quando la gente rimane meravigliata ed entusiasta di fronte a quello che hai fatto - conclude Giampiero Bianchi -. La Bottega del Drago non è una struttura rustica come altre del circuito NatuRooms, ma mantiene una connotazione più elegante. I primi feedback positivi dagli ospiti, più coppie che famiglie, ci hanno fatto molto piacere. Vedremo come andrà: intanto siamo già al lavoro per aprire nuove strutture in futuro».