Le meravigliose vette della Val Brembana dal palcoscenico della Baita Armentarga
Questo luogo, situato lungo le sponde del fiume Brembo, è perfetto per ammirare vette come il Pizzo del Diavolo e il monte Grabiasca
di Angelo Corna
Il paese di Carona è il punto di partenza perfetto per scoprire le bellezze uniche che regala la Val Brembana. Durante la stagione estiva una miriade di sentieri ci permette di raggiungere zone uniche e affascinanti, mentre durante l’inverno la Conca del Calvi ci offre un ambiente unico e affascinante, dettato dalle bellezze e dal rigore che solo l’inverno sa regalare.
La Baita Armentarga, posta nella valle omonima, lungo le sponde del fiume Brembo, è il luogo perfetto per ammirare le montagne più alte della Val Brembana, come il Pizzo del Diavolo e il monte Grabiasca.
L’escursione, nel primo tratto, si svolge lungo il sentiero Cai 210. Dopo l’acquisto del “gratta e sosta” presso uno dei bar o degli esercizi commerciali del paese, possiamo posteggiare l’auto in prossimità del tracciato. A seconda della neve presente, il nostro percorso può iniziare già con le ciaspole ai piedi: questo primo tratto si snoda lungo la strada asfaltata che sale in direzione del borgo di Pagliari. Le suggestive case in pietra, raggiungibili in 15 minuti di cammino, riposano in attesa del disgelo e rappresentano l’ultimo baluardo di civiltà prima di raggiungere i rifugi orobici e le più alte montagne della Val Brembana.
Dopo una visita al caratteristico borgo continuiamo, sempre con salita costante, raggiungendo in breve la Cascata della Val Sambuzza, in questo periodo quasi completamente ghiacciata. Dopo le foto di rito, possiamo ripartire lungo la carrareccia, che continua il suo tragitto compiendo ampi zig-zag fino in prossimità delle Baite del Dosso (m. 1.475) e all’incrocio con il sentiero Cai 209.
Ignoriamo quest’ultimo sentiero, che altro non è che quello che sale in Val Sambuzza e al Pizzo Zerna, e continuiamo lungo il percorso, ammirando il panorama che inizia ad aprirsi mostrando, durante la salita, la Valle dei Frati e le montagne che ne fanno da coronamento, come i monti Ca' Bianca e Madonnino, vette che hanno visto nascere lo scialpinismo orobico.
Dopo quasi sette chilometri e un’ora e mezza di cammino raggiungiamo la conca che ospita il Lago del Prato (m. 1.650), ora congelato e coperto dalla neve. Davanti a noi spicca la minacciosa sagoma del monte Aga, mentre ai nostri piedi il nascituro fiume Brembo fluttua tra giochi di ghiaccio, scorrendo in direzione delle valli e della nostra pianura...