Terremoto ad Alzano per la possibilità che 25 migranti vengano ospitati a Monte di Nese
Andrebbero all'ex Albergo Stella, di proprietà privata e in gestione a una cooperativa. Il no del sindaco e la preoccupazione dei residenti
di Elena Conti
A Monte di Nese, piccola frazione montana di Alzano Lombardo, c’è molta tensione a seguito di una notizia che ha provocato profondo sconcerto: un gruppo di venticinque richiedenti asilo potrebbe essere ospitato nell’ex Albergo Stella.
Ecco i fatti: la struttura appartiene a un soggetto privato, il quale l’ha affittata a una cooperativa. Quest’ultima è risultata aggiudicataria di un bando per l’accoglienza della Prefettura, nonostante l’edificio non sia attualmente agibile. La notizia dunque non è definitiva, ma l’arrivo dei migranti resta una possibilità a fronte della scarsità di strutture sul territorio bergamasco e dell’emergenza sbarchi. Martedì (28 marzo) sera, a fronte dell’interrogazione presentata in Consiglio comunale dal gruppo di minoranza Alzano Futura, si è discusso sulla questione già ferocemente dibattuta nel corso di un’assemblea pubblica a Monte di Nese, alla presenza dei carabinieri.
La dura posizione del sindaco Bertocchi
Il sindaco Camillo Bertocchi ha sottolineato la posizione dell’Amministrazione: «Siamo fortemente contrari all’arrivo di venticinque persone su una popolazione di circa quattrocento abitanti, in una frazione a 8 chilometri dalla città e dai servizi principali, dove ci sono problemi di carenza idrica che impongono limitazioni al consumo dell’acqua. Ho manifestato al Prefetto di Bergamo il nostro disappunto, speriamo vivamente che non si arrivi a questo, sarebbe illogico ripetere lo stesso errore verificatosi in passato per Botta di Sedrina, Lizzola, Cene e altre realtà. Chiariamo che Alzano farà la sua parte nell’accoglienza dei richiedenti asilo, in particolare per donne e bambini, e stiamo valutando la possibilità di attivare un’accoglienza diffusa come abbiamo fatto per gli ucraini, ma non a Monte di Nese!».
La minoranza ha chiesto invece all’Amministrazione di parlare con la cooperativa per favorire l’integrazione, nell’interesse degli ospiti e dei residenti. «Oggi i requisiti per l’accoglienza non ci sono - commenta il capogruppo Mario Zanchi -, ma potrebbero esserci domani. Rifiutarsi di parlare con la cooperativa non ci sembra lungimirante, serve attivarsi affinché l’eventuale impatto sulla comunità avvenga nel migliore dei modi».
«A nostro avviso ci sono troppi ostacoli da superare prima che la struttura diventi idonea - ribadisce il sindaco -, ma trattandosi di un soggetto privato non possiamo intervenire come vorremmo. Stiamo cercando soluzioni alternative a quella che sarebbe una vera e propria ghettizzazione di richiedenti asilo». Nel frattempo, i residenti sono preoccupati, sia per la gestione dei richiedenti asilo all’interno della struttura sia per possibili problemi di sicurezza.